Albenga. Sono sfiancati dalle aperture e chiusure ad elastico e nonostante il ritorno in giallo appaiono un po’ depressi e privi di entusiasmo. Sanno che la riapertura potrebbe essere solo temporanea e le preoccupazioni per la tenuta economica delle loro attività sono tante.
Un po’ di ossigeno questa riapertura, ma non certo la salvezza definitiva.Uno dei titolari della Caffetteria di Via Trieste: “Aspettiamo i ristori, arrivano a gocce e lavorare con l’asporto è semplicemente tenere vivo il rapporto con la clientela, ma a livello economico non è sufficiente. Abbiamo i giorni contati se andiamo avanti così”.
Una cliente del Bar Mina: “Finalmente posso tornare a prendere un caffè al bar seduta all’aria aperta. Mi è mancato anche per la socializzazione. Quindi é positivo, ora speriamo di restare in gialla”, conclude Mara Verga.
Federico Scardina titolare Hostaria del Viale: “Oggi si riapre e quindi per fortuna riusciamo a lavorare anche se solo a pranzo. Il mio stato d’animo é frustrato per l’incertezza della situazione, perché dalla sera alla mattina possono farci di nuovo chiudere, buttando via la materia prima, il pesce fresco e altri alimenti. Quindi contento, ma ancora un po’ depresso perché non abbiamo risposte definitive. Ne stiamo passando di tutti i colori ormai da un anno. Difficile restare a galla. Per ora ci accontentiamo di essere in gialla. Grazie IVG, siete voi la nostra voce ”, conclude Scardina.
Nico Ferrara Bar Roma: “Riapriamo, ma senza entusiasmo, c’è in noi quasi una rassegnazione. Inoltre dover chiudere alle 18 che c’è ancora luce ed é giorno ci penalizza. Dobbiamo mandare via la gente mentre iniziano a fare gli aperitivi e a vivere la loro vita privata. Accetto, ma lo stato italiano deve aiutarci concretamente a livello economico perché è un disastro. Per ora abbiamo tenuto il personale , ma chissà che succederà se andrà avanti così con pochi ristori”, conclude Nico Ferrara.