Cronaca

Operazione “Carioca”, interrogatorio di Fameli: “Era tutto alla luce del sole”. Ciccione e Magino fanno scena muta

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Savona. “Era tutto alla luce del sole”: queste le parole di Antonio Fameli, l’uomo attorno cui ruota tutta l’operazione “Carioca” portata avanti dalla Squadra Mobile di Savona e che fa luce sugli affari, ritenuti illeciti, di quello che è considerato uomo vicino alla ‘ndrangheta.

Questa mattina, l’imprenditore calabrese, residente da decenni a Loano, è stato interrogato per circa un’ora e ha risposto punto per punto a tutte le contestazioni degli inquirenti. I suoi avvocati, Maurizio Frizzi e Gianmaria Gandolfo, hanno riferito che Fameli avrebbe fornito la propria versione dei fatti insistendo sulla correttezza del proprio operato e “rendendo lecito ciò che viene additato come illecito”. E’ possibile che, a giorni, i suoi legali chiedano una revoca della misura di custodia cautelare in carcere.

A presentare domanda di scarcerazione è stata invece, già questa mattina, l’avvocato Francesca Aschero, che difende la convivente di Fameli, la 42enne peruviana Clara Juana Magino Soculaya, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere (il gip Donatella Aschero si è riservata di decidere sul da farsi).

Scena muta anche da parte del commercialista di Fameli, Carlo Ciccione, assistito dall’avvocato Franco Vazio. “Abbiamo una mole considerevole di carte da leggere, per cui parleremo quando avremo il quadro più chiaro – ha detto Vazio – Stiamo meditando di presentare istanza al Riesame relativamente alla misura di custodia cautelare in carcere. Il mio assistito è sorpreso di queste accuse e sostiene di aver sempre agito nei limiti del lecito”.