Savona. “La politica tutta, compreso il Pd, non è capace di organizzare una iniziativa verso il Governo con la necessaria determinazione”. Toni forti e senza risparmiare critiche. Livio Di Tullio, ex segretario provinciale della Cgil, con un passato in trincea nella Fiom ai tempi duri e più bui della Piaggio a Finale e poi ancora vicesindaco di Savona, esce allo scoperto.
Lo fa all’indomani della notizia della perdita della gara di Trenitalia da parte di Bombardier Vado Ligure. “Una mazzata tremenda che si aggiunge alle altre crisi e alle difficoltà di piccoli imprenditori e lavoratori di ogni settore”, dice Di Tullio che anche nella sua carriera di sindacalista ha vissuto i casi della Metalmetron e dell’Omsav, praticamente al periodo di trasformazione dell’industria pesante in operazioni residenziali e commerciali.
“Oggi il lavoro è la vera emergenza della provincia di Savona sulla quale la politica tutta, compreso il Pd, non è capace di organizzare una iniziativa verso il Governo con la necessaria determinazione – sottolinea il vicesindaco della Torretta – Serve una mobilitazione vera, a tutti i livelli istituzionali, con un elenco di richieste chiare. Le persone sono allo stremo, le imprese pure, i lavoratori autonomi anche”.
Un’analisi schietta, senza neppure fare troppi giri di parole. “Non servono le parole – avverte Di Tullio – Stiamo attraversando una situazione difficile, ovunque in Italia, per la quale non ci sono bacchette magiche ma non si può non vedere le particolarità e la gravità della nostra crisi territoriale. Il Pd provinciale è il Partito più importante della provincia. E comunque a Cesare quel che è di Cesare. A parte Anna Giacobbe , l’unica persona che ha competenza, professionalità e contatti per una iniziativa concreta sui problemi del lavoro e dello sviluppo si chiama Cristina Battaglia. Gli altri partiti e movimenti non sono in grado di avere un’idea, figuriamoci se sono in grado di fare proposte. Qualcuno si sveglia?Oppure ci lamentiamo e basta?”.
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