Savona. “E’ sicuramente il candidato giusto. E’ una persona che ha già dato molto alla sua città facendo il medico, che non è una professione normale ma è anche una vocazione. E’ una persona che già nella sua vita privata, da libero cittadino, si è occupato della cultura e del sociale di questa città. E’ una persona che ha voglia di dedicare con energia, tempo e progetti alla città di Savona”. E’ questo “l’identikit” del candidato sindaco di Savona, Angelo Schirru, tracciato dal presidente della Regione Giovanni Toti, che questa sera ha partecipato alla presentazione dell’aspirante primo cittadino organizzata presso i Bagni Nettuno.
Secondo Toti la città della Torretta “deve ritrovare il suo modello di sviluppo, deve tornare a crescere, dopo cinque anni di un’amministrazione che ha faticato a rimettere in piedi quello che altri avevano distrutto: un bilancio all’orlo dello sfacelo, i cassetti vuoti di progetti. Oggi Savona è una città che tanti progetti da portare a termine: il waterfront di ponente, il waterfront di levante che sarò qua a presentare venerdì prossimo con la comunità degli imprenditori e del porto, l’arredo urbano, il ciclo dei rifiuti. Ci sono tante cose da fare e credo che Schirru sia la persona giusta per farle. Avrà al suo fianco la maggioranza che governa questa Regione e che credo abbia già messo molto su Savona e lo farà ancora di più nel futuro”.
La vittoria di Schirru sarebbe importante per tutta la coalizione di centro-destra, che già cinque anni fa è riuscita a superare nelle preferenze la coalizione di centro-sinistra che quest’anno sostiene Marco russo: “Non è importante vincere queste elezioni per Toti, che è stato rieletto appena otto mesi fa con il 57 per cento dei voti, ovvero con la maggioranza più ampia che qualsiasi presidente di Regione abbia mai preso in questo territorio. E’ importante che Angelo Schirru vinca per Savona e i savonesi, perché saranno poi loro che avranno un’amministrazione comunale che risponde, guidata da una persona presente, che sa fare tesoro del meglio che abbiamo imparato e messo in cantiere nella precedente legislatura per finalizzarlo e portarlo verso il futuro. Far vincere Schirru è una vittoria dei savonesi, contro un ritorno al passato, che può ammantarsi di filosofia, di ragionamenti, di qualche piuma di pavone intellettualeggiante, ma resta sempre quella parte politica che ha portato questa provincia allo sfacelo e questo Comune in dissesto”.
Schirru è un candidato sindaco “civico”, così come lo era Ilaria Caprioglio. E negli ultimi cinque anni i “mugugni” tra le varie anime della coalizione non sono mancati. Questi problemi potrebbero ripresentarsi? Toti si dice “un grande fautore del civismo. I partiti devono essere una stampella, un aiuto, devono portare i loro voti e le loro sensibilità. Ma soprattutto in occasione delle elezioni e in un momento così delicato per il paese la politica deve sapere trovare nella società civile le migliori risorse possibili, non chiudersi in se stessa. Avremmo potuto spartirci i candidati sindaco tra i partiti scegliendo l’esponente di spicco di questo o quell’alleato, ma avremmo rinunciato al contributo di persone come Anglo Schirru che non ha alcuna tessera di partito ma vuole dare il suo contributo alla politica. Credo che questo debba fare un paese che vuole ricostruire la sua classe dirigente”.
E forse si potrà allora parlare di “Modello Savona”. Toti pensa di sì: “Il ‘Modello Savona’ è quello che dovrà creare il candidato sindaco quando sarà eletto. Dovrà trovare la propria cifra di dialogo con i cittadini, col mondo delle imprese, della cultura e del sociale della città. Dovrà coinvolgere tutti in un progetto largo che includa tutti, chi ci vota e ci non ci vota; ma del resto lavoriamo e governiamo anche per chi non ci ha scelto in Regione e non ci sceglierà qui portando avanti un progetto politico che non è fatto di classe dirigente, di partito, di poltrone, di partiti che occupano il potere. Questo è il progetto degli altri, da sempre, in questa regione. Il nostro progetto è dare spazio e forza a tante persone che hanno voglia di dare qualcosa alla loro città e alla loro regione”.
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