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Dopo 20 cambi colore in 7 mesi, finalmente la prima “notte bianca”: Savona festeggia illuminando il Priamar

Da oggi niente più coprifuoco e limiti orari per ristoranti e altre attività. Restano l'obbligo della mascherina e il divieto di assembramenti

Generico giugno 2021

Liguria. Venti cambi di colore da novembre a oggi, un piccolo record che rende la Liguria la regione italiana ad aver cambiato colore il maggior numero di volte. Ma da oggi, finalmente, dopo il valzer di “rossi, arancioni e gialli”, la Liguria è in zona bianca.

Un obbiettivo raggiunto grazie a un’incidenza da meno di 20 casi di covid ogni 100mila abitanti – al momento siamo a 14 su 100mila – ma anche grazie ad altri indicatori come il calo di pazienti ospedalieri e del valore dell’Rt.

“Oggi finalmente, dopo mesi di sacrifici, si riparte! Riprendiamoci la nostra vita ma facciamolo con un po’ di prudenza, questo è il mio appello a tutti i liguri. Abbiamo imparato quanto sia importante la nostra libertà, da quella di muoversi a quella d’impresa: facciamo in modo che questo risultato sia solo l’inizio di una grande ripartenza. Forza Liguria!” ha commentato il governatore Giovanni Toti.

Da questa sera quindi addio al coprifuoco. La Liguria saluterà l’ingresso in zona bianca con un gioco di luci che illuminerà il palazzo di Regione Liguria in piazza De Ferrari a Genova, ma anche il palazzo del municipio di Imperia, il Priamar di Savona e il castello San Giorgio alla Spezia. Le luci si accenderanno a partire dalle 23, quando sarebbe scattato il coprifuoco. Ci sarà anche un accompagnamento musicale.

Che cosa cambia e cosa no

Le differenza sostanziali riguardando spostamenti, pubblici esercizi e attività. Non c’è più un orario, salvo quelli stabiliti dalle precedenti normative, per chiudere un ristorante o un bar e per servire i clienti. All’esterno, nei dehors, così come all’interno. Dentro, però, ad uno stesso tavolo potranno stare solo fino a 6 persone non conviventi mentre all’esterno non ci saranno limiti di numero, pur restando il divieto di creare assembramenti.

Per quanto riguarda le visite ai parenti e amici, non c’è un liberi tutti definitivo: anche in zona bianca gli spostamenti verso altre abitazioni private sono consentiti fino a un limite di 6 persone oltre i figli minori (anziché le 4 oltre ai figli delle zone gialle). Questo significa che le feste private non potranno superare un certo limite di partecipanti.

Ma con la zona bianca possono tornare ad aprire anche i centri benessere, le terme e le piscine anche al chiuso, le sale convegni, le palestre e gli eventi sportivi al pubblico sia all’esterno sia all’interno, così come le sale giochi e le sale scommesse. Riaprono le discoteche ma non è consentito il ballo.

Sono concessi i matrimoni e altre cerimonie ufficiali come cresime e battesimi ma per prendervi parte – anche in zona bianca – bisognerà essere in possesso dei certificati equivalenti al green pass: almeno una dose di vaccino effettuata da almeno 15 giorni, un tampone molecolare o antigenico negativo, un certificato di guarigione dal covid. Lo hanno confermato recentemente anche ministero della Salute e conferenza delle Regioni.

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