Siamo, senza ombra di dubbio, nell’era delle serie: che siano a tema rosa, giallo, storico od horror, molte di queste sono state stampa su carta- di libri o fumetti- prima che su pellicola. Non è insolito che il cinema peschi a piene mani dal mondo della narrativa (basti pensare al successo dei film tratti dal “Signore degli anelli” o da “Harry Potter”) ed anche il piccolo schermo si ciba della stessa materia, come per “Il trono di spade” o i tanti anime- cioè la trasposizione in cartoni animati dei manga, i tradizionali fumetti giapponesi- come “Death note” o “Demon slayer”, solo per citarne alcuni. Alcuni storcono il naso per questa “volgarizzazione” ribadendo che il libro è sempre meglio del suo fratello di celluloide, ma bisogna pensare che, oltre ai molti pregevoli lavori ottenuti, questo sistema permette anche a libri non troppo famosi di avere un nuovo respiro e, magari, di tornare sugli scaffali dopo anni di oblio.
“American gods”
Un libro che ci trascina nella sua trama, intricata certo, ma che riesce sempre a tirare tutti i suoi fili senza lasciare buchi di narrazione. Certamente un fantasy ma che ben aderisce alla nostra realtà con un linguaggio colloquiale- allarme parolacce- e situazioni a volte oniriche a volte spinte lo rendono a volte magico a volte crudo ma, d’altra parte, quando il mondo degli dei è in lotta e si abbatte su quello degli uomini, tradimenti e sangue sono inevitabili. I personaggi sono tanti, e tanto sfaccettati, che lo stesso Gaiman pubblicherà racconti e romanzi per approfondirli come “I ragazzi di Anansi”, “il sovrano di Glen” e, in certa misura, “Miti del nord”. Da questo libro- vincitore del premio Bram Stoker, nel 2001, del premio Nebula e di quello Hugo, entrambi nel 2002- è stata tratta l’omonima serie televisiva e una graphic novel, cioè la trasposizione in fumetto.
“Digli che il futuro siamo noi e che non ce ne frega niente né di lui né dei suoi simili. È stato consegnato alla discarica della storia mentre quelli come me viaggiano a bordo di limousine lungo le superautostrade del futuro”
Trama – Il protagonista, Shadow Moon rilasciato e trovatosi vedovo, viene assunto dal misterioso signor Wednesday come guardia del corpo. Ben presto Shadow scopre che dietro il bizzarro datore di lavoro si nasconde il dio Odino, impegnato in una campagna di arruolamento dei vecchi dei per una grande guerra contro i nuovi, per il controllo delle coscienze umane. Durante lo svolgimento della storia Shadow- che incontrerà vecchi e nuovi dei, leprecauni e fantasmi- capirà non solo di dover scegliere a quale fazione appartenere, e quali conseguenze questo comporti, ma anche molte cose su di sé, sul suo passato e sul suo destino.
Neil Gaiman, inglese classe del ’60, è un prolifico scrittore, fumettista, giornalista, sceneggiatore televisivo e radiofonico; le sue opere sono veramente tante ma, ai fini del nostro tema, da un altro libro- scritto a quattro mani con Terry Pratchett- è stata tratta una serie televisiva: “Buona apocalisse a tutti”, ripubblicato con il titolo “Good Omens: le belle e accurate profezie di Agnes Nutter, strega”, edito da Mondadori.
Un libro per i bambini
Nel mondo dei cartoni animati e delle serie per i più piccoli succede l’esatto contrario che nel mondo adulto: è più probabile, cioè, che da un prodotto per cinema e televisione venga poi pubblicata una serie di libri che non il contrario; qualche eccezione comunque si trova, e io ne ho scelte due.
Per i più piccini: “Prosciutto e uova verdi”
In questa storia, rigorosamente in rima e corredata dai disegni del suo autore, non si ride solo per l’assurda sequenza di cibi e situazioni ma, tra le righe, compare anche l’invito- spesso ignorato dai bambini- ad assaggiare cibi nuovi prima di dire “non mi piace”. Perfetto per una lettura ad alta voce tra adulti e bambini, ma anche per la lettura silenziosa di lettori alle prime armi; età di lettura dai 3 ai 100 anni
“Sono Nando, sono Nando detto Ferdi…vuoi prosciutto e uova verdi?”
Trama – La strana creatura Nando, detto Ferdi, cerca di offrire al co-protagonista- senza nome nel libro ma ribattezzato nella serie Felice Non Si Addice- uno strano piatto di cui lui va ghiotto: prosciutto e uova verdi. Nonostante i vari tentativi e le situazioni in cui Nando cerca di far assaggiare la pietanza, Felice la rifiuta, dicendo “non mi piace”. Alla fine, esasperato, deciderà di cedere e assaggiare lo strano cibo trovandolo delizioso.
Dr. Seuss, pseudonimo di Theodor Seuss Geisel, (1904-1991) è stato scrittore, illustratore e fumettista americano. Dai suoi molti racconti per bambini sono stati tratti film e serie televisive come, solo per citarne alcuni, “Il Lorax” (edito da Giunti), “Ortone e i piccoli chi” (edito da Giunti) e forse il più famoso “Il Grich” (edito da Mondadori). Tutte le sue storie hanno come scenario un mondo fatto di strane creature, dai nomi buffi, e sono tutti in rima.
Per i più grandi: “Una serie di sfortunati eventi- un infausto inizio”
La serie di libri- ben quattordici- ci porta in un mondo cupo, misterioso e non facile da inquadrare nel tempo; un mondo in cui i bambini devono cavarsela da soli facendo affidamento solo sul loro ingegno, e sui loro particolari talenti, per sfuggire alle insidie di una vita turbolenta e ricca di segreti. Una trama originale e ambientazioni un po’ gotiche ci calano nel mistero che, libro dopo libro, deve essere svelato. Tutta la serie viene narrata da Lemony Snicket che, spesso, tenta di dissuaderci dal leggere le tristi vicende dei protagonisti; età di lettura dai 9 anni.
“Vorrei poter dire che la prima impressione dei Baudelaire sul Conte Olaf e la sua casa era sbagliata, visto che le prime impressioni spesso lo sono. Ma queste- cioè che il Conte Olaf era una persona orribile e la sua casa una stamberga deprimente- erano assolutamente corrette”.
Trama –
I tre fratelli Baudelaire- Violet, straordinaria inventrice, Klaus, amante dei libri munito di memoria fotografica, e Sunny, rosicchiatrice professionista- restano orfani dopo un incendio che porta via loro non solo i genitori ma anche la casa di famiglia. Vengono allora affidati ad un lontano parente, che farà loro da tutore: il Conte Olaf. Fin dall’inizio questi non si dimostra affettuoso, anzi, li sfrutta e li maltratta e a nulla valgono le richieste d’aiuto al Signor Poe- banchiere che si occupa degli affari dei Baudelaire- troppo ottuso per credere ai ragazzi e capire le losche trame del loro tutore. I tre orfani infatti sono eredi di un’immensa fortuna, di cui potranno disporre ai diciotto anni di Violet; siamo sicuri che il Conte non miri all’eredità? E poi, cos’ha scatenato l’incendio devastante che ha dato il via agli sfortunati eventi dei Baudelaire?
Lemony Snicket, pseudonimo di Daniel Handler, classe del’70, è uno scrittore, sceneggiatore e fisarmonicista californiano. I quattordici libri da lui scritti- che compongono il ciclo dei romanzi “Una serie di sfortunati eventi” – sono editi in Italia da Salani.
Piccole schegge
Non è facile trovare il libro giusto per i piccoli lettori, che hanno un gusto personale, anche quando non sanno ancora leggere. Sicuramente è compito degli adulti riuscire a trascinarli nei libri ma, prima della lettura, c’è la scelta del titolo. Per farla basta usare alcuni piccoli accorgimenti: l’argomento che viene trattato (dinosauri, animali, mostri…) deve accattivare il “cliente” o deve interessargli per motivi pratici (smettere di usare il ciuccio, diventare fratelli…). Il testo deve essere breve e se, come nel caso del Dr Seuss, in rima renderà ancora più semplice l’ascolto, visto il ritmo che si dà al testo. Sicuramente i libri tratti dai vari film e serie sono i più riconoscibili, anche dai più piccoli, che possono godersi appieno le avventure dei loro beniamini.
Lo stesso vale per i più grandi: gli interessi devono essere al primo posto, ma va sempre tenuto conto del tipo di lettore: ama leggere? È più sensibile a determinati argomenti? Si annoia in fretta se una storia è più lunga o complicata? Un esempio è il libro di oggi: “Un infausto inizio” è adatto per l’età –come indicato sulla copertina- ma sicuramente, visto le atmosfere che evoca, potrebbe risultare pesante, se non spaventoso e opprimente, per alcuni. Quindi, in questo caso, seguite i consigli degli “addetti ai lavori” e, se voleste fare da voi, prendetevi il tempo di leggere qualche pagina per capire di che pasta sia fatto il libro che avete in mano.
“L’occhio di vetro” è la rubrica di letteratura di IVG e Genova24, a cura di Ilaria Giorcelli. Ogni settimana un piccolo “sguardo” sul mondo dei libri, con alcuni volumi consigliati per piccoli e grandi. Clicca qui per leggere tutti gli articoli