“Rispetto ad ottobre, quando ci siamo fermati, non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è peggiorata”.
Parte con questa premessa la riflessione di Maurizio Oliva, tecnico della Letimbro, a proposito della possibile ripresa dei campionati. Sebbene paia probabile una ripresa soltanto dell’Eccellenza, la Federazione nutre ancora la speranza di far proseguire o cominciare, come nel caso della Seconda Categoria, i tornei.
“Le priorità sono altre – prosegue l’allenatore – capisco e non giudico gli interessi da parte di qualcuno, ma credo che non abbia senso riprendere. Come a ottobre, tanti giocatori si troverebbero a dover scegliere tra il lavoro e il calcio perché, anche se arrivasse l’okay dagli enti preposti, il rischio del contagio e delle quarantene non sparirebbe. Tra l’altro, non vi sarebbe comunque la garanzia di chiudere la stagione”.
Tra le varie ipotesi di protocolli per la ripartenza, è emersa anche la possibilità di effettuare tamponi periodici per monitorare atleti e dirigenti. “In primo luogo – prosegue – la maggior parte delle società non potrebbe sobbarcarsi il costo dei tamponi. Se li pagasse la Federazione? Penso che destinare tante risorse al calcio dilettantistico in un momento di crisi economica come questo sia immorale. Se vi sono così tante disponibilità preferirei fossero messe a disposizione di chi è davvero in difficoltà”.
Sulla ripresa a settembre, Oliva afferma: “Voglio essere cauto anche su questo punto. Più che ‘ripartiamo a settembre’ direi ‘ ripartiamo a settembre se ci sono le condizioni’ visto che già l’estate scorsa ci si è illusi”.
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