“Non vediamo nessun senso nel ricominciare un campionato di calcio in un momento del genere con centinaia di morti ogni giorno, nessuna prospettiva di miglioramento nel breve periodo e nel peggior momento dell’economia dal dopoguerra a oggi”. Non c’è spazio per sfumature nel punto di vista del Dego, che come società invoca il rinvio del ritorno in campo a settembre. “Come può venire in mente di iniziare un campionato di Seconda Categoria ad aprile? Le priorità sono lavoro, salute e scuola; non un hobby nonostante la grande passione di tutti noi”, conclude la società.
Del medesimo tenore il commento del Calizzano, realtà situata sì in altura – e allora si potrebbe pensare a un “okay” a giocare in primavera – ma anche a pochi kilometri dalla riviera. “Difficile giocare sereni da marzo a luglio – il pensiero del club giallorosso – l’ideale sarebbe fermarsi e sfruttare il tempo in più per preparare al meglio la stagione 21/22. Inoltre, in estate i nostri giocatori hanno il picco di impegni lavorativi, molti di loro hanno paura del contagio e non possono permettersi un periodo di quarantena. Sebbene il calcio dilettantistico non sia di certo il principale veicolo di diffusione del virus, prudenza e buon senso devono essere la via maestra. Ciò detto, ci allineeremo alle decisioni della Federazione, sicuri che prenderanno le decisioni giuste per il nostro movimento e per la salute dei tesserati”.
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