Albenga. “È stato fatto un lavoro straordinario, che prosegue tutt’ora, senza abbassare la guardia, con l’avvio della Fase 2. Ma la notizia che il Covid Hospital di Albenga si sta ‘svuotando’ non può che riempirci di soddisfazione e imporci una domanda: alla luce di quanto fatto, con che coraggio si proseguirà la strada della privatizzazione?”.
Ad affermarlo è il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, in relazione alla notizia, confermata direttamente dai primari del nosocomio interamente convertito in ospedale Covid, che tutti i reparti, o meglio le aree, si stanno svuotando (oggi, 5 maggio, almeno la metà dei posti disponibili risultano liberi).
Un motivo di soddisfazione per il primo cittadino e medico ingauno, che ha voluto rivolgere i suoi personali complimenti al personale ospedaliero, ma non solo. La bontà del lavoro eseguito presso il nosocomio ingauno, che era stato ad un passo dall’affidamento ai privati nel pre-emergenza, ha infatti rilanciato nuovamente il dualismo pubblico-privato, spingendo il sindaco a richiedere nuovamente alla Regione, senza mezzi termini, “di fare un passo indietro”.
“Ci tengo a rivolgere i miei personali complimenti, e a nome dell’amministrazione comunale, a tutto l’ospedale, dai medici agli operatori, per come hanno gestito la situazione, in prima linea per settimane e settimane e mantenendo sempre, nonostante il forte stress e la fatica, un ottimo rapporto con i ricoverati e i loro famigliari”, ha esordito il sindaco di Albenga.
“In queste settimane, nel nostro ospedale sono stati utilizzati tutti i farmaci che sono nella disponibilità della sanità per affrontare questa malattia. So di contatti quotidiani con le principali strutture italiane e con colleghi all’estero per cercare costantemente di migliorare e calibrare le terapie. Da albenganese ne sono orgoglioso e sono convinto che lo siano anche tutti i nostri concittadini”.
“Concittadini che in questo periodo hanno anche lanciato numerose raccolte fondi e si sono resi protagonisti di atti concreti di solidarietà per aiutare un ospedale nato proprio grazie ai lasciti di altri storici cittadini ingauni. Mi domando, a fronte del grande lavoro svolto e di tutto questo, con che coraggio si possa ancora pensare di privatizzare una struttura del genere: sarebbe davvero assurdo e incomprensibile”.
“È evidente che l’ospedale di Albenga debba tornare ad essere l’ospedale del territorio. Sul quando non possiamo dirlo noi, perché l’emergenza è ancora in corso e dobbiamo muoverci con prudenza. Ma possiamo dire in che modo: come struttura pubblica”.
“Rivolgo una domanda forte a chi spinge per la gestione privata: se l’ospedale di Albenga fosse stato privato avrebbe fatto lo stesso questo enorme lavoro e avrebbe salvato centinaia di vite come ha fatto in questo periodo? In Lombardia la gestione è stata fallimentare al massimo: sarà mica perché la maggior parte delle strutture non sono pubbliche, ma in mano ai privati?”.
“Si tratta di un messaggio forte, ma che è lo specchio della realtà dei fatti e che deve portare per forza chi amministra la sanità (in questo caso Regione Liguria) a cambiare idea. Albenga e il suo Comprensorio hanno bisogno di un ospedale pubblico e che funzioni in tutti i suoi reparti”, ha concluso il sindaco di Albenga.
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