Regione. E’ stata firmata praticamente da un terzo dei sindaci liguri, quasi un centinaio, di diverso colore politico, la lettera indirizzata al presidente della Regione Liguri Giovanni Toti in cui si chiede di evitare di partorire nuove ordinanze autonome in vista della Fase 2.
I sindaci, insieme ad altri amministratori locali e deputati, non sono contro le riaperture ma temono il caos legislativo e il messaggio che potrebbe arrivare ai cittadini, di eccessivo rilassamento nei confronti dell’emergenza pandemica.
Dai sindaci anche la richiesta di un maggiore coinvolgimento nelle decisioni e si citano le statistiche che vedono la Liguria ancora in difficoltà per quanto riguarda i contagi, nonostante il rallentamento degli ultimi giorni. Ecco il testo della lettera aperta.
LETTERA APERTA DEI SINDACI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA
“Da Amministratori Locali, condividiamo l’esigenza e la volontà di favorire al più presto una riapertura, possibilmente anche anticipata, delle diverse attività economiche per permettere la ripresa e il rilancio dei nostri territori, ma chiediamo che questa avvenga di concerto con il Governo e con i Comuni per evitare ulteriore confusione.
Di fronte alla situazione di caos normativo venutasi a creare negli ultimi giorni, che non permette al cittadino di conoscere facilmente le misure in vigore e quindi di adottare i comportamenti corretti, invitiamo quindi la Regione Liguria a non procedere oltre con proprie autonome ordinanze nella gestione della Fase 2, privilegiando realismo e senso di responsabilità. ”
In linea con quanto affermato dal Presidente di ANCI, Antonio Decaro, che ha giustamente stigmatizzato il “protagonismo regionale” al quale stiamo assistendo, e in conformità con le Linee Guida indicate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, chiediamo e ribadiamo la necessità di una coerenza istituzionale tra le decisioni assunte dallo Stato centrale e dagli Enti Territoriali.
Chiediamo inoltre, alla Regione di mantenere alta l’attenzione sul fronte sanitario, in quanto i dati dell’epidemia riferiti alla Liguria non permettono abbassamenti dei livelli di guardia (il primo di maggio si è registrata la più alta percentuale di crescita di contagiati , +1,63%, con la Lombardia al +0,97% e con la media nazionale al +0,60%)”., conclude la missiva.
Ecco i firmatari savonesi: Ilaria Caprioglio, sindaco del Comune di Savona; Angelo Galtieri, sindaco reggente del Comune di Alassio; Riccardo Tomatis, sindaco del Comune di Albenga; Monica Giuliano, sindaco del Comune di Vado Ligure; Marina Lombardi, sindaco del Comune di Stella; Nicola Isetta, sindaco del Comune di Quiliano; Caterina Mordeglia, sindaco del Comune di Celle Ligure; Luigi Romano, sindaco del Comune di Ceriale; Mattia Fiorini, sindaco del Comune di Spotorno; Roberto Arboscello, sindaco del Comune di Bergeggi; Roberto Barelli, sindaco del Comune di Orco Feglino; Gianluca Nasuti, sindaco di Albissola Marina; Lucio Fossati, sindaco del Comune di Noli; Alessandro Comi, sindaco del Comune di Calice Ligure; Alessandro Oddo, sindaco del Comune di Tovo San Giacomo; Massimo Niero, sindaco del Comune di Cisano sul Neva; Sabrina Losno, sindaco del Comune di Vendone.
E sulla questione è intervenuta anche Italia Viva attraverso i suoi coordinatori provinciali: “Sindaci liguri, senza distinzioni di carattere politico, stanno invitando il presidente Toti a non emettere più ordinanze autonome per la gestione della fase 2. La riapertura delle attività economiche è un tema che consideriamo imprescindibile, ma deve essere gestita in modo coordinato e nel rispetto dei rapporti istituzionali tra Stato, Regioni ed Enti locali”.
“In una fase in cui gli 8000 Sindaci italiani, con senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, hanno rinunciato al proprio potere di ordinanza sindacale, pur essendo i responsabili della saluta pubblica e della protezione civile, al fine di non creare un caos normativo, abbiamo assistito ad un crescente protagonismo regionale con ordinanze che vengono firmate la sera per la mattina successiva”.
“Italia Viva sostiene da tempo la necessità la riapertura del Paese in sicurezza per lavoratori e cittadini. Tutto ciò risulta necessario affinché l’emergenza sanitaria non si trasformi in una, più grave, emergenza economica. Riteniamo che tale percorso debba essere coordinato dalle regioni con le decisioni del Governo nazionale e mantenendo sempre alta l’attenzione circa l’andamento dei contagi. Da settimane la Liguria risulta essere una delle regioni con il maggior incremento di contagi e con un alto tasso di letalità, dato in controtendenza rispetto anche alle regioni più colpite da questa emergenza. Per questo sosteniamo le richieste dei sindaci liguri, che da mesi sono costantemente impegnati per garantire la sicurezza dei loro cittadini. Non dobbiamo morire di Covid, ma non possiamo morire di fame”, hanno concluso da Italia Viva.
Questo il pensiero del deputato genovese di èViva, Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu: “I sindaci liguri, senza distinzione di appartenenza politica, hanno inviato una lettera alla presidenza della Regione Liguria per chiedere uno sforzo unitario in questa fase di emergenza. Si tratta di una pagina di bella politica, che definirei un capolavoro perché dimostra la volontà dei sindaci di interpretare il loro ruolo senza alcun pregiudizio. La polemica politica o le contrapposizioni di parte è meglio lasciarle a chi non ha capito il ruolo che riveste”.”Il compito dei sindaci è sempre più delicato in questi giorni e lo sarà nelle prossime settimane. Le ordinanze regionali li hanno costretti, insieme alle forze dell’ordine, a ricoprire il ruolo di responsabili di fronte ai cittadini. Creando delle oggettive situazioni di difficoltà”.
Infine, l’intervento dei parlamentari e consiglieri regionali liguri del Movimento 5 Stelle: “L’eccesso di protagonismo del Presidente della Regione Giovanni Toti in questa fase emergenziale si è spinta talmente oltre da indurre sindaci liguri di ogni colore a chiedergli di tirare il freno. Circa 70 primi cittadini della nostra regione hanno scritto al governatore per chiedere lo stop a nuove ordinanze per la Fase 2, al fine di mantenere coerenza istituzionale tra le decisioni dello Stato e quelle degli Enti territoriali”.
“Un atteggiamento debordante e improntato alla propaganda politica, quello di Toti,che avevamo già sottolineato con forza nei giorni scorsi e che ora trova un’ulteriore conferma. La nostra regione, gravemente colpita dal coronavirus, deve agire con prudenza, buon senso e responsabilità. Soprattutto per proteggere la popolazione. I liguri non hanno voglia delle sparate di presunti paladini della cittadinanza, che in realtà creano solo confusione, ma di sentire che le istituzioni agiscono in modo coerente e coeso”, hanno concluso.