Spiegazioni

Santa Corona, il Forum cerialese BDL si oppone alla chiusura del reparto di ostetricia e neonatologia

Il 9 aprile è stato firmato il piano di trasferimento

ostetricia

Pietra Ligure. Il 9 aprile è stato firmato il piano di trasferimento del reparto di ostetricia e il punto nascite del nosocomio Santa Corona all’ospedale San Paolo di Savona. Secondo quanto dichiarato dal direttore del Dipartimento, il dottor Brunetto, si tratta solo di una precauzione nel caso mancasse l’organico per coprire i due reparti.

“Questa giustificazione non ci convince perché in realtà si sente parlare della sua chiusura non appena terminata la ristrutturazione? La motivazione ufficiale sarebbe un numero di nascite troppo basso rispetto alle linee guide ministeriali. La Liguria è una regione lunga e stretta ed è per questo impossibile individuare un centro che serva a raggiera i paesi confinanti e che per questo non c’è nessuna logica nell’accettare disposizioni incompatibili con le reali necessità del territorio” affermano dal Forum Beni Comuni, Legalità e Diritti di Ceriale..

“Il Santa Corona è l’ospedale più facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati quindi c’è da chiedersi perché non sia stata fatta la scelta di trasferire il reparto da Savona a Pietra Ligure – riprendono – Temiamo che questa scelta non sia altro che il proseguimento di scelte che da anni mirano al depotenziamento di un ospedale che era un fiore all’occhiello della sanità italiana (non solo ligure) con l’obiettivo di cedere a privati un’area molto appetibile dal punto di vista edilizio”.

“Questo è proprio il momento migliore per far passare una decisione così impopolare sotto silenzio! Siamo infatti tutti preoccupati e distratti dai numeri dei decessi e dei contagiati dal Covid-19 (a cui va tutto il nostro cordoglio e la nostra solidarietà) – aggiungono dal Forum Beni Comuni, Legalità e Diritti di Ceriale – Da decenni le scelte delle amministrazioni regionali che si sono susseguite continuano a togliere ossigeno al servizio ogni 100 mila abitanti e nel 2015 erano 275)”.

“Non è mai stato così chiaro come lo è in questo momento a tutti che le scelte da farsi vanno nella direzione opposta di quelle fatte fino ad ora (negli ultimi 10 anni, grazie al patto di stabilità, sono stati tagliati ben 37 miliardi di €, il personale (medico e infermieristico) è diminuito di 46.500 unità e i posti letti sono 70 mila in meno)” continuano dal forum.

Poi proseguono: “Chiediamo maggiore trasparenza su scelte che incidono così tanto sulla nostra pelle e chiediamo che si apra alla partecipazione come strumento chiave per generare politiche di trasformazione sociale attraverso meccanismi di ascolto e azione collettiva diretta. Abbiamo il diritto che ci venga riconosciuta la possibilità di incidere su quelle scelte”.

“Perché è pur vero che qualcuno ha ricevuto la nostra delega per prendere decisioni ma è altrettanto vero che quel qualcuno ha l’obbligo di ascoltare e rispettare le istanze (indicazioni?) dei cittadini – ci tengono a dire dal forum cerialese – Mai come ora è evidente che per rispondere a un problema di salute pubblica serve un servizio sanitario che garantisca i servizi essenziali e che operi in modo coordinato sul territorio ed è altrettanto evidente che un sistema sanitario che risponde alle leggi del mercato non lo può fare”.

“La nostra Costituzione, all’art. 32, stabilisce che ‘la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti‘. Chiediamo che venga attuata!” concludono dal Forum Beni Comuni, Legalità e Diritti di Ceriale.