Regione. “Se il Governo non ci pensa è obbligatorio che a pensarci siamo noi le lavoratrici del settore educativo e scolastico. In questi giorni di lock down e nella quasi certezza che le scuole prima di settembre non riapriranno, soffermiamoci a riflettere sul dopo. Capita a tutte di pensare e di confrontarsi su come e quando i Nidi e le Scuole dell’infanzia apriranno di nuovo le porte alle famiglie e alle bambine e ai bambini. L’intero sistema integrato 0/6, merita una profonda riflessione pedagogica e un cambio di abitudini, oseremmo dire: di una rivoluzione socio-culturale”. A parlare, in una nota, è il settore educativo e scolastico dell’Unione Sindacale di Base (USB).
“In primis – spiegano dal sindacato – deve essere rimodulato il rapporto numerico educatore/insegnante e bambini. Oggi il rapporto in Italia varia da Regione a Regione ma, la media giornaliera è di 1/7 nei Nidi e 1/25 nella Scuola dell’infanzia. Da sempre come Usb, segnaliamo che il rapporto va diminuito e contrastiamo le ‘classi pollaio’; oggi più che mai ed in piena pandemia si può e si deve iniziare a ragionare su questo aspetto. Stamattina in rete, abbiamo trovato l’elaborato di un’educatrice di nido che, svolge la sua professione in Norvegia e che ci spiega come riapriranno domani i Nidi. Prima di entrare nel vivo di quanto lei ci racconta, va analizzata la situazione norvegese per quanto riguarda i contagi da COVID-19. I casi sono a tutt’oggi circa 7000 e i decessi 194 una realtà ben lontana dalla nostra dove, contiamo circa 500 morti al giorno e diverse migliaia di nuovi contagi”.
“Dunque, domani la Norvegia ha deciso di riaprire le strutture 0/6. Senza l’uso dei dispositivi di sicurezza (mascherine e quant’altro) – continuano -. Le Educatrici e le Insegnanti con patologie pregresse resteranno a casa. I bambini verranno accolti all’esterno e se così non fosse possibile, potranno entrare solo 2 genitori alla volta. I bambini verranno divisi in gruppi di 5 con 1 adulto di riferimento. Ogni gruppo avrà il suo spazio, sia interno che esterno e con i propri giochi che verranno lavati ogni giorno. I vari gruppi si alterneranno tra il dentro e il fuori. Non verrà servito da mangiare ( colazione, pranzo e merenda) i genitori dovranno prepararlo a casa e mettere tutto, comprese le stoviglie, nello zainetto. Alcuni Nidi faranno orario ridotto”.
“Per la routine del sonno non ci sono indicazioni in merito, dovute al fatto che, i Nidi in Norvegia non sono provvisti della stanza per il sonno ma i bambini riposano nei loro passeggini e nella Scuola dell’infanzia il riposino pomeridiano è di circa 1/10. La struttura verrà sanificata ogni giorno. Questo in teoria vedremo cosa accadrà nella pratica. Un’educatrice che lavora in Germania, ci racconta che, al momento non è prevista la riapertura dei servizi rivolti all’infanzia e non ci sono ancora linee guida ministeriali anche se, stanno pensando soprattutto al piano igienico-sanitario e l’idea che sta prendendo forma è quella dei piccoli gruppi con una educatrice/insegnante fissa. Elemento imprescindibile è il fatto che i servizi rivolti all’infanzia, almeno per il momento e per i prossimi 12/18 mesi non possono più essere organizzati e gestiti come si è fatto fino ad oggi.
I nostri servizi rivolti all’infanzia vanno ripensati, rimodulati, cercando di salvaguardare il nostro patrimonio, le qualità raggiunte e la tutela sul piano occupazionale” spiegano dal sindacato.
“Mettendo al centro il benessere dei bambini, la prevenzione e il delicato lavoro di cura e di relazione che è parte integrante del nostro lavoro. Per realizzare tutto ciò è necessario pensare ad una task force formata da professionisti del settore, ascoltare le lavoratrici ed i genitori, il tutto coordinato da una buona governance. Il tempo c’è, abbiamo davanti a noi diversi mesi, ci chiediamo c’è l’interesse e la volontà? Piccolo spunto di riflessione, un punto di partenza con un pizzico di nostalgia e un po’ di positività nel ripensarci e rivederci di nuovo nei Nidi e nelle Scuole dell’Infanzia, con le nostre complicate dinamiche di gruppo, le nostre lunghe giornate ma, soprattutto con i nostri meravigliosi bambini” concludono.