Seconda udienza

Omicidio di Deborah Ballesio, Massari depone davanti ai giudici fotogallery video

Previste anche le testimonianze di una sua amica e dell'automobilista che lo ha portato a Sanremo

Foto Massari

Savona. E’ prevista per questa mattina in tribunale a Savona, di fronte alla Corte d’Assise, la deposizione di Domenico “Mimmo” Massari, 54 anni, l’uomo che lo scorso 13 luglio ha ucciso la ex compagna Deborah Ballesio ai bagni Aquario di via Nizza a Savona.

Il killer è arrivato nel tribunale di Savona per comparire di fronte ai giudici Marco Canepa e Francesco Giannone e ai giudici popolari. Verrà interrogato dal pubblico ministero Chiara Venturi. Il legale dell’imputato, Alessio Di Blasio, ha invece chiamato a deporre il giovane che, sotto minaccia, ha accompagnato Massari in auto da Savona a Sanremo, e la donna, amica dell’assassino, che gli ha offerto ospitalità nei mesi precedenti all’omicidio.

La conclusione del processo e la sentenza sono previsti per il 24 marzo.

Corte d'Assise savona

LA RICOSTRUZIONE. Massari uccise la donna, che in quel momento stava cantando al karaoke, con sei colpi di pistola, tra cui uno (quello fatale) alla testa. Al killer sono contestati diversi reati: oltre a quello di omicidio volontario aggravato ci sono anche quelli di lesioni personali volontarie (per il ferimento di una bimba di 3 anni e di due donne che erano presenti nel locale dove è avvenuto l’omicidio), ricettazione di arma (la Smith & Wesson 357 Magnum con cui ha ucciso Deborah Ballesio), porto e detenzione abusiva di arma da sparo, sequestro di persona (per aver costretto, minacciandolo, un automobilista ad accompagnarlo nel carcere di Sanremo dove si è costituito) e porto abusivo di coltello. Un quadro accusatorio decisamente grave di cui l’uomo dovrà rispondere davanti alla Corte d’Assise di Savona.

Sul movente del terribile omicidio, già davanti al pubblico ministero Massari (nelle immagini qui sopra il giorno del suo primo interrogatorioaveva voluto precisare che le ragioni del gesto erano esclusivamente economiche e non passionali. “Ho fatto giustizia alla mia persona” aveva detto l’uomo, che aveva investito un’ingente somma per comprare il locale “Follia” di Altare (quello a cui poi aveva dato fuoco nel ad agosto 2015) alla ex compagna. Ma ci sarebbe stata anche un’altra somma che, secondo il racconto del killer, lui aveva nascosto e non aveva più trovato una volta uscito dal carcere.

Denaro che, questa la convinzione dell’ex compagno di Deborah Ballesio, era stato preso proprio dalla donna. Per questo, nel maggio del 2018, una volta uscito dal carcere (dove aveva scontato la pena patteggiata per il rogo del locale, maltrattamenti e stalking) lui l’aveva cercata, ma lei non aveva risposto al telefono. Fino a quando non è scattata la vendetta.

Le immagini all’Aquario subito dopo l’omicidio

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