Regione. Con 17 voti a favore (maggioranza di centro destra) e 13 contrari (Pd, Mov5Stelle e Rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria) è stato approvato il Disegno di legge 255 “Assestamento al bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2019-21”
Con il provvedimento di assestamento al bilancio 2019-21, oltre agli adempimenti di natura obbligatoria (aggiornamento del risultato di amministrazione relativo all’esercizio finanziario 2018 rideterminato al 31 dicembre 2018 a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi ecc), vengono effettuate alcune rimodulazioni della spesa che consentono di far fronte ad alcune esigenze di spesa emerse nel corso dell’esercizio e si riduce di oltre 42 milioni l’autorizzazione all’indebitamento, adeguandola alla corrispondente diminuzione del disavanzo da debito autorizzato e non contratto determinata in sede di rendiconto 2018; inoltre si adeguano le entrate e le spese di natura vincolata alle effettive assegnazioni di fondi statali e comunitari.
La manovra complessiva vale oltre 90 milioni derivanti prevalentemente da maggiori entrate di natura vincolata (84 milioni) oltre che da applicazione di avanzo vincolato (6 milioni).
In particolare le variazioni riguardano: investimenti a valere sul fondo strategico regionale: investimenti in campo sanitario, investimenti sul digitale, nel settore dell’edilizia scolastica e per la viabilità comunale. Investimenti su fondi vincolati per l’edilizia (1,4 milioni); in tema di sanità e politiche sociali: nuove assegnazioni di fondi vincolati delle politiche sociali (19,2 milioni di cui 15,9 milioni destinati al fondo per le non autosufficienze) e della sanità (30 milioni di cui 22,7 milioni quale adeguamento del Fondo sanitario regionale all’Intesa del 6 giugno scorso e 5 milioni dovuti all’incremento dei fondi provenienti dalle aziende farmaceutiche derivanti dall’applicazione del pay-back); in tema di istruzione, scuola, cultura e sport: ulteriori 20 mila euro alle attività degli istituti storici della Resistenza, ulteriori 277 mila euro i fondi per la manifestazioni sportive e fondazioni culturali, incremento di 302 mila euro sulle risorse destinate ai grandi eventi e agli spettacoli dal vivo, 500 mila euro quale finanziamento straordinario alla Fondazione Teatro Carlo Felice, 470 mila euro come incremento sulle borse di studio, 150 mila euro sulle scuole di infanzia e 110 mila euro l’offerta formativa integrata e i centri di formazione integrata e iscrizione di fondi vincolati nel settore dell’istruzione (1,9 milioni di cui 1 milione per l’assistenza degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali), 50.000 per le società di mutuo soccorso;n tema di sviluppo economico, lavoro e ambiente: incremento di 100 mila euro sul fondo per l’occupazione e di 75 mila la sicurezza sul lavoro, 275 mila euro per prevenzione incendi boschivi e i volontari, 100 mila euro per manifestazioni fieristiche e 100 mila a titolo conferimento ad Artigiancassa, ulteriori 400 migliaia di euro per l’attuazione delle iniziative sui mercati esteri, iscrizione di fondi statali di protezione civile (18,6 milioni derivanti dalle contabilità speciali per gli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito la Liguria nel novembre 2014) e fondi vincolati per lo sviluppo economico (13 milioni a valere sul POR-FESR 2014-2020), 140.000 per valorizzazione dell’Isola Palmaria.
Sergio Rossetti (Pd) ha presentato un emendamento che chiedeva di incrementare il fondo alla missione “Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento” di ulteriori 150 mila euro per lo studio preliminare di fattibilità per la bonifica acustica e ambientale di Lungomare Canepa.
Il presidente della giunta Giovanni Toti ha spiegato che la proposta è superata in quanto è prevista una rimodulazione dei fondi Anas per la Liguria pari a 12 milioni di euro che verrebbe stornata proprio sulla zona del Polcevera.
A favore dell’emendamento si sono pronunciati Mauro Righello (Pd) e Marco De Ferrari (Mov5Stelle). Respinto dalla maggioranza un emendamento presentato da Valter Ferrando (Pd) che proponeva il trasferimento di ulteriori 5 milioni per interventi a favore delle persone con gravi o gravissime disabilità.
L’assessore alla sanità Sonia Viale, pur condividendo il fine dell’emendamento, ha spiegato che il contesto idoneo in cui affrontare questa proposta è quello della Legge di stabilità di fine anno.
Respinto dalla maggioranza un emendamento presentato da Sergio Rossetti (Pd) che chiedeva di accrescere di 2 milioni di euro la misura di “tutela della salute” per garantire alle pubbliche assistenze, Croce Rossa e CIPAS impegnati nel trasporto dei malati la compensazione degli indici Istat non riconosciuti e dei pedaggi autostradali, in attesa della rivisitazione dei nuovi parametri di attività.
L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ribadito l’impegno a rinnovare le convenzioni in via transitoria mentre il pagamento delle sanzioni per i pedaggi non pagati da parte delle pubbliche assistenze si presterebbe a contestazioni da parte della Corte dei conti.
Respinto dalla maggioranza l’emendamento presentato da Luca Garibaldi (Pd) che chiedeva di incrementare la missione sulla “Tutela della salute” di ulteriori 2 milioni di euro per costituire un fondo di sterilizzazione per il superticket sanitario per inserire ulteriori forme di esenzione e riduzione del super ticket.
Sono intervenuti a favore dell’emendamento Giovanni Lunardon (Pd) e Andrea Melis (Mov5Stelle).
La capogruppo regionale Alice Salvatore, prendendo la parola durante la seduta pomeridiana del consiglio regionale, ha commentato: “Oggi non ci limitiamo a commentare l’ultima sessione di bilancio: guardiamo piuttosto agli ultimi 4 anni, da quando cioè c’è la giunta Toti. Il giudizio è negativo su tutti i fronti. Il dato più sconcertante, confermato peraltro dalla Corte dei Conti, è la continuità con i risultati disastrosi messi a segno dalla precedente giunta Burlando. La Giunta Toti persevera infatti negli stessi errori e orrori, denotando una perfetta sincronia di intenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: siamo di fronte a un’autentica catastrofe economica e finanziaria”.
“Disavanzo sanitario con trend in caduta libera; disastrosa cartolarizzazione dei beni Arte con la complicità di Carige, che ora è nei guai; mobilità passiva con allarmanti fughe di pazienti verso Regioni più virtuose; costi spropositati per alimentare Alisa, la super Asl che a ben vedere altro non è che un pozzo senza fondo capace solo di divorare soldi pubblici, che potrebbero essere invece usati per migliorare l’offerta ospedaliera e non solo; servizi sanitari di qualità medio bassa a fronte di costi elevati; spesa farmaceutica alle stelle con costi extra causati dall’erogazione non diretta dei farmaci; poca chiarezza, oltre che benefici mai dimostrati, al capitolo partecipate in capo alla Regione, la cui gestione denota una strana triangolazione tra società. La lista della ‘mala gestio’ targata Toti sarebbe ancora lunga”.
“La politica messa in campo dall’attuale giunta sembra insomma presa pari pari da quella di Burlando, e ciò nonostante sia stata espressa, a parole in campagna elettorale, la volontà di prendere le distanze da quanto fatto da Burlando fino al 2015. Toti, stando alle sue parole, avrebbe dovuto fare la differenza. Ma niente: o non ha voluto correggere la rotta o non ne è stato capace. Nonostante il disastro avanzi, le opposizioni continuano a rimanere inascoltate e così anche la Corte dei Conti, che non è un ‘segretario politico, come ebbe a definirlo Toti, ma una magistratura contabile con ‘giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge’, come si legge nella Costituzione italiana, cui tutti dovremmo guardare per capire se lavoriamo bene. “Il giudizio finale dunque sull’operato della Giunta Toti non può che essere uno: nulla è stato risanato, tutto è stato peggiorato”.
Il presidente Giovanni Toti ha rilevato un vizio di forma in molte delle proposte emendative formulate l’opposizione spiegando che le coperture finanziarie degli emendamenti proposti attingono, in realtà, a fondi indisponibili dell’Amministrazione perché sono sugli accantonamenti o su spese obbligatorie e ha invitato la minoranza a sottolineare le coperture sulle risorse discrezionali dell’amministrazione.
Questo il commento in merito del gruppo Pd: “Il centrodestra boccia l’emendamento alla variazione di bilancio proposto dal Gruppo Pd per l’abolizione del superticket: la tassa di 10 euro che tutti i liguri, indipendentemente da reddito e prestazione richiesta, pagano per visite ed esami medici. Lo Stato ha stanziato un fondo nazionale specifico per la sterilizzazione del superticket e altre Regioni, come l’Emilia Romagna, non solo quando avevano introdotto questa ‘tassa’ l’avevano modulata in base al reddito – cosa che non accade in Liguria – ma adesso hanno deciso, impiegando sia l’apposito fondo nazionale sia risorse proprie, di abolire il superticket per i redditi fino a 100 mila euro. E così sulla falsa riga di quanto accade nel resto d’Italia nel nostro emendamento abbiamo proposta alle Regione Liguria di iniziare gradualmente, con una dotazione di 2 milioni di euro, un percorso di equità, che possa consentire ai cittadini con redditi più bassi di non pagare questi 10 euro per ogni visita”.
“La maggioranza però ha votato contro questa proposta e il presidente Toti ci ha persino accusato di presentare emendamenti senza coperture. Ma si tratta di un’accusa totalmente falsa, perché se le nostre proposte non avessero copertura non sarebbero neppure ammesse in Consiglio. La Giunta regionale si prenda la responsabilità di dire che non intende abolire (neppure gradualmente per i redditi più bassi) il superticket”.
La replica di Toti: “Non ho difficoltà a dire che sarei d’accordo con l’abolizione del superticket per tutte le categorie come proposto nell’emendamento presentato dal Partito Democratico, alla base del quale c’è però un vizio di forma. Serve maggiore serietà nel proporre gli emendamenti. Il mio è un richiamo al realismo: tutti gli emendamenti coperti con fondi non nella mia disponibilità non possono essere analizzati tout court”.
“Nella manovra approvata oggi è prevista l’abolizione del superticket per tutti i ragazzi fino a 17 anni (compresi). La legge di bilancio, come l’assestamento, sono il massimo esercizio della scelta politica. Le coperture degli emendamenti proposti dalla minoranza sono tutte da fondi indisponibili, ovvero da accantonamenti o spese obbligatorie. Per questo ho chiesto alle opposizioni di esercitare il dovere-diritto di scelta, spiegando le coperture sulle risorse discrezionali dell’amministrazione e soprattutto definendo a chi vogliono togliere e a chi dare. Qui sta la differenza tra maggioranza e opposizione. Detto questo è evidente che il nostro margine di scelta è sul discrezionale del bilancio”.