Savona. Da questa mattina il neurologo savonese Michele Giugliano è agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Genova davanti al quale era stata impugnata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita lo scorso 10 maggio e nella quale al medico, 63 anni, viene contestata l’accusa di violenza sessuale perché avrebbe palpeggiato e tentato di baciare una paziente sedicenne durante una visita.
Il legale di Giugliano, l’avvocato Paolo Nolasco, nelle scorse settimane si era visto respingere una richiesta di attenuazione della misura cautelare dal gip Alessia Ceccardi che aveva motivato la decisione con il pericolo di inquinamento probatorio visto che, come è trapelato, sono in corso nuovi accertamenti investigativi sulla vicenda (sembra che ci sia un seconda denuncia contro il neurologo), ma anche con quello di reiterazione del reato.
Di conseguenza l’avvocato Nolasco si era rivolto al Riesame che, dopo la discussione di ieri, questa mattina ha deciso di scarcerare il medico. Leggendo le motivazioni del provvedimento emerge che la richiesta della difesa è stata accolta nella parte in cui si chiedevano i domiciliari perché, seppur confermando in parte i gravi indizi di colpevolezza, il tribunale ha ritenuto del tutto insussistente il pericolo di inquinamento prove, mentre per quanto riguarda il rischio di reiterazione ha ritenuto che sarebbero stati sufficienti i domiciliari.
A questo punto, visto che è stata ottenuta l’attenuazione della misura, è probabile che il dottor Giugliano attenda la fine delle indagini per decidere se chiedere di essere interrogato dal pm Elisa Milocco oppure, in alternativa, presentare una memoria difensiva.
Nel frattempo, le indagini degli inquirenti proseguono, in particolare per proseguire gli accertamenti investigativi sul presunto secondo caso di violenza sessuale.
Ad arrestare Michele Giugliano, che dopo lo scandalo che lo ha travolto è stato sospeso dall’ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Savona, erano stati i poliziotti della squadra mobile di Savona in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del tribunale di Savona Alessia Ceccardi. Giugliano deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di autorità.
L’episodio per cui è finito in manette risalirebbe al dicembre scorso. Il medico avrebbe visitato a domicilio una paziente sedicenne che soffriva di crisi di panico. Dopo una prima visita in cui era presente anche la madre della paziente, durante la seconda, il dottor Giugliano avrebbe chiesto alla signora di uscire dalla stanza per consentire alla ragazzina di potersi confidare liberamente col medico. Invece – secondo la versione della presunta vittima – il professionista avrebbe approfittato della situazione per palpeggiare ed accarezzare la ragazzina, cercando poi anche di baciarla.
La sedicenne ha raccontato subito alla mamma quello che le era appena successo. Una versione ripetuta anche davanti ad un neuropsichiatra che l’aveva poi presa in cura. Proprio il secondo medico aveva fatto scattare la segnalazione del presunto caso di violenza sessuale alla polizia.
Dopo aver eseguito tutti gli accertamenti investigativi del caso, gli inquirenti hanno ritenuto credibile e fondato il racconto della ragazzina (a supporto della sua versione ci sarebbero anche alcuni messaggi di Whatsapp inviati dal medico ed il fatto che la sedicenne ha saputo riferire dove si trova una cicatrice sul corpo del medico). Di qui la scelta del sostituto procuratore Elisa Milocco di chiedere l’arresto per Giugliano che respinge con decisione ogni accusa.