Cairo Montenotte. Questa mattina Claudia Busca, Leano Tardito e Marta Rosso hanno fatto scena muta davanti al gip Alessia Ceccardi durante l’interrogatorio di garanzia per la vicenda dell’inchiesta per reati fiscali che ha travolto la F.G. Riciclaggi di Cairo Montenotte.
Dopo che la settimana scorsa erano stati ascoltati per rogatoria a Genova Claudio Busca e Narciso Cova, che si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, questa mattina anche le altre tre persone colpite da misura cautelare hanno preferito non rilasciare dichiarazioni davanti al giudice.
Con tutta probabilità, nelle prossime settimane, gli indagati chiederanno quindi di essere ascoltati direttamente dal pm Vincenzo Carusi che ha coordinato l’indagine. Per Claudio Busca (vice presidente dell’Unione Industriali e ad di F.G. fino al 2014) e Cova (consulente di F.G.), che sono ancora in carcere, i legali potrebbero anche decidere di rivolfersi al tribunale del Riesame per chiedere un’attenuazione della misura cautelare.
Marta Rosso, impiegata contabile della Carbone, un’azienda del gruppo Busca, è ai domiciliari, Claudia Busca, figlia di Claudio, che attualmente ricopre la carica di amministratore delegato della F.G. (ed è anche nel consiglio direttivo del Gruppo giovani dell’Unione industriali), e Leano Tardito (amministratore di Eco Coop), sono stati invece colpiti da una misura di obbligo di presentazione quotidiana e di dimora nel Comune di residenza.
I cinque devono rispondere tutti del reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Come scrive il gip Alessia Ceccardi nella sua ordinanza, infatti, “ogni membro del sodalizio sapeva cosa fare in nome del comune obiettivo di continuare a lavorare, come hanno sempre fatto negli anni, in spregio alle leggi dello Stato”.
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