Ceriale. Non si è fatta attendere la risposta del candidato sindaco della lista civica “Uniti per Cambiare” Nicolangelo D’Acunto alle domande sollevate da Luigi Romano in relazione al mancato confronto pubblico tra candidati organizzato dal Meetup Cinque Stelle.
“Non pretendevo affatto di impartire lezioni di democrazia. Solo volevo esprimere il mio dispiacere per un’occasione mancata di confronto sereno sui programmi davanti a un pubblico interessato. Quanto alle motivazioni addotte dagli altri candidati sindaci, le posso capire, ma non le condivido”.
“Ringrazio l’amico Luigi Romano perché nello stesso comunicato stampa solleva legittimi dubbi e perplessità sulla mia effettiva possibilità di continuare con l’insegnamento presso l’Università Cattolica e al contempo di essere quotidianamente in Comune. Me lo chiedono infatti anche molti elettori, che vogliono essere rassicurati. Hanno ragione perché in effetti faccio un lavoro ‘strano’. Ringrazio dunque Romano, che mi offre la possibilità di spiegare ai cerialesi che la mia professione non richiede affatto una presenza quotidiana all’università, come si può agevolmente evincere dal sito internet del mio Ateneo”.
“Là ci sono i miei impegni didattici e i giorni in cui gli studenti possono frequentare le mie lezioni ed essere da me ricevuti: il pomeriggio del martedì e la mattina del mercoledì nei periodi di lezione (ottobre-dicembre e marzo-maggio). Il resto della mia settimana dipende unicamente dalla mia capacità di organizzare l’attività di ricerca, che costituisce l’altra importante parte del mio lavoro. Finora ci sono riuscito, bruciando le tappe ed essendo in ogni ruolo della carriera il più giovane professore di storia medievale d’Italia”.
“Oggi infatti la ricerca si può svolgere con grande agio anche senza recarsi fisicamente all’università, grazie alle tecnologie digitali, che consentono agli studiosi di disporre di banche dati che nessuna biblioteca ‘fisica’ potrebbe fornire. Al di là di questo fattore relativamente recente, da sempre molti miei colleghi rivestono cariche pubbliche e continuano regolarmente con l’insegnamento. Basta vedere quanti professori universitari oggi e negli anni passati hanno ricoperto perfino incarichi ministeriali senza rinunciare al proprio lavoro, grazie all’elasticità dell’impegno richiesto dalla nostra professione. Non so se il collega professor Conte, oggi presidente del consiglio, continuerà a fare lezione, ma ci sono moltissimi precedenti illustri (in primis Aldo Moro, sulla cui figura di professore abbiamo visto da poco una fiction) di personalità con altissimi incarichi che non hanno mai rinunciato alla docenza universitaria”.
“Qualcuno potrà dire che comunque Milano o Brescia sono lontane da Ceriale, ma in realtà io da qui in due ore (e senza mai prendere multe!) in questi anni ho raggiunto il mio studio di Milano, tornando spesso in giornata. Molti miei colleghi che pure abitano in Lombardia ci impiegano più tempo di me a causa del traffico e degli orari dei treni”.
“A tutto questo si aggiunga che ai lavoratori dipendenti che assumono incarichi pubblici è consentito richiedere periodi più o meno lunghi di aspettativa e di part time. Il mondo contemporaneo è molto complicato e la mia vita famigliare ha dovuto da sempre fare i conti con la mia situazione professionale “anomala”, ma grazie a Dio non ne abbiamo subito i contraccolpi negativi, restando sempre uniti”.
“Non entrerei così nel dettaglio della mia vita privata se l’amico Romano non facesse cenno al fatto che i miei familiari risiedono ad Assisi. Da questo punto di vista devo confessare che avrei un piccolo vantaggio personale diventando sindaco, perché mia moglie si trasferirà a Ceriale con maggiore facilità rispetto a quanto accadrebbe se non fossi eletto. Al di là di questi dettagli noiosi sulla mia vita assicuro ai cittadini che ogni giorno (compresi il martedì mattina e il mercoledì pomeriggio!) sarò presente in Comune a fare il sindaco come e meglio che posso”, ha concluso D’Acunto.