Il Comune di Finale Ligure ha presentato questa mattina il nuovo progetto di riqualificazione urbanistica per le aree ex Ghigliazza di Finale Ligure, concludendo un lungo iter amministrativo iniziato 14 anni fa con un primo layout progettuale, oggi ritoccato e modificato sotto il profilo delle volumetrie e dell’assetto complessivo.
“Siamo molto soddisfatti. E’ una pratica che risale al 2004 e quindi stiamo parlando di ben 14 anni di gestazione. E’ un passo importante e mi auguro deciso per il progetto. Voglio fare i complimenti all’architetto e assessore all’urbanistica Marinella Orso, che ha gestito questa pratica in modo scrupoloso ed estremamente competente, così come era già successo con le aree Piaggio” sottolinea il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli.
“Rispetto all’intervento iniziale, il progetto è molto riconsiderato dal punto di vista dell’impatto edilizio. I volumi in alto non saranno più realizzati per ragioni paesaggistiche e di sicurezza visto che si tratta di falesie, dove è stata attiva una cavaa per un centinaio di anni. E’ una porzione di territorio a rischio frane e che deve essere rinaturalizzata”.
Le opere pubbliche sono rimaste più o meno le medesime. Ora siamo in attesa dell’atto finale, che è la delibera della giunta regionale, poi ci saranno le firme delle convenzioni con i soggetti attuatori dell’intervento. Nonostante la fase congiunturale non entusiasmante dal punto di vista del mercato edilizio spero che questo intervento possa andare avanti speditamente, vista la sua rilevanza non soltanto dal punto di vista dei lavori in cantiere, ma anche di ricadute dal punto di vista paesaggistico. Lì c’è la grotta delle Arene Candide, che potrebbe iniziare ad avere un ruolo dal punto di vista turistico-culturale, visto che è una delle grotte più importanti del mondo. Il progetto prevede inoltre la realizzazione a monte di un parco tematico legato alle caratteristiche paesaggistiche dell’area”.
Per la parte turistico-sportiva, in primis con la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport: “Nella sostanza è mantenuta. Il palazzetto dello sport dovrà essere definito secondo le indicazioni della Soprintendenza, ma quelle che erano le richieste iniziali da parte dell’amministrazione sono state mantenute. Poi si tratta di vedere nel concreto cosa succederà nei prossimi giorni. Io sarei molto felice se questo intervento si realizzasse. Conosco l’area, così come la conoscono tutti i finalesi, ed in questo momento è un’area molto ferita dall’attività umana” conclude il sindaco finalese.

Soddisfazione per la conclusione dell’iter progettuale è stata espressa anche dall’assessore all’urbanistica Marinella Orsi: “Il progetto è frutto di una serie di affinamenti delle varie fasi e ha portato innanzitutto ad una riorganizzazione ed un riposizionamento delle volumetrie. Sono state eliminate le volumetrie nella parte a monte, ritenuta a prevalenza paesaggistica. In quella stessa zona è stato eliminato il campo sportivo con le aree dei campi da tennis. Si è privilegiata una sistemazione di tipo naturalistico, con valenza di tipo turistico-ricreativa, ma senza invasione di strutture e di costruito” precisa.
“Le volumetrie residenziali sono state in parte contratte. E’ stata apportata una modifica alla previsione della pista ciclabile, trasferita nella parte a monte dell’Aurelia (nel progetto originario era nella parte a valle) per espressa richiesta della Soprintendenza e di Anas. Sono state invece mantenute le previsioni turistiche per quanto riguarda il centro alberghiero con talassoterapia e altro”.
“E’ stata confermata ed ulteriormente valorizzata tutta la parte archeologica, sia per quanto riguarda la zona della Grotta del Principe che per quanto riguarda la zona delle percorrenze e dell’impianto storico, a cui è stato dedicato un tema specifico che dovrà essere sviluppato nei progetti esecutivi”.
“Ora il progetto dovrà essere avallato con una delibera di giunta regionale, dopodiché dovremo affrontare il tema dei progetti definitivi per le opere pubbliche per definire puntualmente i contenuti della convenzione tra l’amministrazione e le società che saranno soggetti attuatori di questa iniziativa per avere il controllo delle ricadute pubbliche sia in termini di qualità funzionale ed ambientale sia in termini di sostenibilità economica” conclude l’assessore finalese.
Presente alla presentazione del progetto anche Gabriello Castellazzi, membro della Consulta per l’Ambiente e protavoce provinciale dei Verdi, che segue fin dagli arbori l’iter progettuale delle ex aree Ghigliazza: “Nel complesso è stato detto quasi tutto: Sic, parte naturalistica ed urbanistica. Ma c’è il problema delle Arene Candide: se in futuro Finale Ligure vuole aumentare l’afflusso turistico nel periodo di bassa stagione deve puntare sul turismo culturale, così come hanno fatto tutti i centri che hanno voluto ampliare l’offerta. Questo è fondamentale. Qui non più solo turismo estivo, ma un turismo su tutto l’arco dell’anno. Qui a Finale abbiamo un’opportunità con le Arene Candide”.
“Nel progetto è prevista una foresteria, un piccolo museo, un collegamento dal’Aurelia fino alla zona delle Arene Candide. Ora per arrivarci bisogna fare il giro da Borgio su un percorso disagevole e senza parcheggio. L’accesso dalla parte bassa è una grande opportunità. Il museo può vedere il ritorno, da Genova, del Principe delle Arene Candide. Trovato in tempo di guerra, è stato portato nel capoluogo ligure e lì è rimasto. Perché non riportarlo a Finale e collocarlo al centro di questo piccolo sistema archeologico che dovrà essere un punto di riferimento per il turismo culturale?”.
“Se sono soddisfatto? Lo sarò nel momento in cui vedrò nero su bianco che l’inizio dei lavori” conclude Castellazzi.