Posizione alleggerita

Barista colpito con una chiave nell’occhio, la perizia esclude che l’aggressore volesse uccidere

In carcere c'è un albanese che è accusato di tentato omicidio, ma alla luce dell'esito dell'incidente probatorio il pm contestaerà le lesioni volontarie aggravate

tribunale savona

Savona. Quel colpo all’occhio, inflitto con una chiave, non poteva essere mortale. Lo ha stabilito la perizia disposta dal gip del tribunale di Savona in relazione all’indagine sull’aggressione avvenuta nell’ottobre scorso davanti ad un bar di Finale Ligure dove un ventiduenne di Tovo, Alberto Novara, era stato ferito gravemente da un ventinovenne albanese, Dritan Hasani.

L’aggressore era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ma l’esito della perizia (effettuata dal dottor Bonsignore nell’ambito di un incidente probatorio) adesso ha alleggerito la sua posizione. Le conclusioni alle quali è arrivato il consulente tecnico d’ufficio infatti hanno escluso che la chiave, usata come arma “impropria”, e il punto in cui è stata colpita la vittima potessero indicare una volontà di uccidere.

Insomma l’accertamento tecnico ha escluso che Hasani avesse l’intenzione di uccidere Alberto Novara e, di conseguenza, il pm Giovanni Battista Ferro non contesterà più il reato di tentato omicidio, ma l’accusa sarà derubricata in lesioni volontarie gravissime.

L’esito dell’incidente probatorio è stato accolto positivamente dal legale di Hasani, l’avvocato Simone Mariani che lo difende insieme al collega Riccardo Morielli, che ha precisato: “Siamo soddisfatti dell’esito della perizia anche perché condivisa da tutte le parti. Il nostro assistito non voleva uccidere ed è stato ampiamente chiarito. Adesso valuteremo cosa fare a livello processuale (non è da escludere che la difesa possa richiedere un rito alternativo, ndr), ma auspichiamo in un ammorbidimento della misura cautelare visto che, trattandosi inizialemente di un’ipotesi di accusa per tentato omicidio, Hasani è in carcere da più di 160 giorni”.

“Sicuramente è un caso in cui entrambi i giovani coinvolti possono dire di essere stati fortunati visto che la vittima si è completamente ripresa senza riportare nessuna conseguenza, mentre noi, alla luce dell’esito della perizia, confidiamo che l’impianto accusatorio si alleggerisca di molto” conclude l’avvocato Mariani.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, quella sera l’albanese sarebbe entrato all’interno del pub di Finale Ligure dove lavorava la vittima, “La Vecchia Scala” in via Concezione, e avrebbe tentato di strappare il cellulare dalle mani del barista di Tovo. Tra i due era quindi nata una discussione finita a spintoni e poi l’albanese aveva lasciato il locale.

Tutto sembrava finito lì, ma intorno all’una e mezza, quando Novara era uscito da locale, aveva trovato ad aspettarlo Hasani che aveva finito per aggredirlo conficcandogli poi una chiave nell’occhio. Mentre gli amici soccorrevano il barista, lo straniero si era dato alla fuga, ma i carabinieri lo avevano identificato e arrestato poco dopo.

Alberto Novara, accompagnato all’ospedale San Martino di Genova, era rimasto in sala operatorio per cinque ore e, fortunatamente, i medici erano riusciti a salvargli l’occhio.

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