Albissola Marina. L’inquinamento acustico provocato dagli spettacoli in piazza della Concordia ad Albissola Marina non erano solo gli applausi. E’ questo il senso della precisazione che arriva dall’avvocato Santo Durelli, il legale dei proprietari dell’immobile affacciato sulla piazzetta che hanno vinto la causa in tribunale contro il Comune.
Dopo le decine di commenti sulla sentenza, l’avvocato Durelli ha preferito chiarire con più precisione i motivi della decisione del giudice: “Dalla lettura di alcuni articoli apparsi sui quotidiani o siti web parrebbe che il Tribunale abbia posto a fondamento della decisione il fatto che fossero gli applausi degli spettatori a creare disturbo. Il Tribunale, in realtà, ha accertato e valutato un problema ben più ampio: nei giorni di spettacolo veniva prodotta mediamente una rumorosità a partire dalle prime ore del pomeriggio fino a notte fonda; rumorosità generata prima dalle operazioni preliminari (allestimento scenografie, prove dello spettacolo e dell’impianto di amplificazione, posizionamento-trascinamento delle sedie (in ferro), poi dallo spettacolo e infine dalle operazioni successive (disallestimento, ritiro sedie). Mediamente a partire dal 2009 fino al 2016 si sono tenuti spettacoli un giorno ogni due”.
“Si legge in alcuni articoli che la rumorosità superava di tre decibel il rumore di fondo (che è il limite oltre il quale il nostro organismo comincia ad avvertire senso di fastidio). E’ bene precisare che il perito del Tribunale ha accertato in casa dei residenti immissioni acustiche che superavano il rumore di fondo di ben 30 dB a finestre aperte e di 10 dB a finestre chiuse, e ciò sia durante gli spettacoli che nelle operazioni preliminari o successive. Con picchi di livello sonoro, durante gli spettacoli, di 80 dB” aggiunge il legale dei proprietari dell’immobile che avevano fatto causa all’amministrazione comunale.
“E’ in considerazione di tutto ciò – e non dei soli applausi – che il Tribunale ha ritenuto intollerabile la rumorosità immessa nel loro appartamento” conclude l’avvocato Durelli.
Con il suo pronunciamento il Tribunale di Savona ha imposto al Comune di limitare il numero degli spettacoli “rumorosi” (non dovranno essere più di cinque al mese, mentre prima erano una quindicina, e con termine entro le 23) ed a concentrare le operazioni di allestimento e smantellamento del palco tra le 9 e le 14 e tra le 16 e le 20 e non più a fine spettacolo come avveniva in precedenza. Inoltre il giudice ha condannato il Comune a risarcire i danni e pagare le spese legali e peritali.
L’amministrazione del sindaco Gianluca Nasuti però ha già impugnato la sentenza e la prossima primavera si terrà la prima udienza in appello. “Di questa sentenza contestiamo il merito – aveva spiegato il primo cittadino – non si può pensare di spegnere una piazza in cui si tengono spettacoli per bambini e presentazioni di libri che, tra l’altro, si sono sempre concluse entro gli orari indicati dalla stessa sentenza. Al di là del fatto che si tratta di attività culturali da tutti indicate come di altissimo livello, non si parla di impedire lo svolgimento di concerti o serate con musica da discoteca. Il pronunciamento non ci impedisce di fare attività, ma limita le serate ad un numero molto vicino a quello che ci eravamo già dati come limite per quieto vivere (non più di due alla settimana e mai nel week-end e mai spettacoli musicali). Alla luce della sentenza saremo forse costretti a tagliare due o tre serate rispetto a quelle svoltesi quest’estate, ma con qualche accorgimento tecnico dovremmo riuscire ad avere una stagione simile all’ultima”.