Savona. Slitta al prossimo gennaio l’udienza preliminare relativa alla vicenda del crac Nucera. Questa mattina, infatti, dopo l’eccezione di nullità del decreto di latitanza presentata nella scorsa udienza dai difensori dell’imprenditore Andrea Nucera, oggi latitante ad Abu Dhabi, il giudice Maurizio Picozzi ha depositato un’ordinanza con cui l’ha rigettata.
Il gup ha infatti ritenuto che la Procura abbia agito correttamente emettendo il decreto di latitanza per Nucera e la sua compagna e, di conseguenza, che l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sia da considerarsi valido. Sempre quasta mattina si sono registrate alcune costituzioni di parte civile, oltre a tre richieste di riti alternativi (per posizioni più marginali rispetto a quelle di Nucera e dei banchieri).
Per Nucera, che è difeso da Franco Coppi, il principe dei penalisti italiani, il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di bancarotta fraudolenta ricorso abusivo al credito e vari reati fiscali. Oltre all’imprenditore, la sua compagna Simona Musso (anche lei latitante negli Emirati), sono coinvolti nel procedimento penale altre 26 persone tra cui banchieri (compreso Giovanni Berneschi, ex patron di Carige), commercialisti, periti di istituti bancari e quelli che secondo l’accusa erano prestanome dello stesso Nucera.
Gli inquirenti hanno indagato su una ventina di fallimenti di società costituite da Nucera dalla fine degli anni ‘90 dopo la creazione della Geo. Utilizzando società estere (di diritto e off shore), secondo il pm Pelosi, Andrea Nucera sarebbe riuscito a portare all’estero ingenti capitali. La tesi della Procura è che più che un imprenditore edile Nucera fosse specializzato nell’acquistare operazioni immobiliari in itinere e portarle a termine ottenendo finanziamenti dalle banche con perizie sovrastimate.
Prossima udienza, quando finalmente si dovrebbe arrivare ad una decisione sulle richieste di rinvio a giudizio, a gennaio 2018.
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