Borghetto Santo Spirito. L’ipotesi era quantomeno suggestiva, se non altro per l’improbabilità degli accostamenti e lo scompiglio che avrebbe creato sullo scenario politico locale: una lista civica composta da esponenti del centro-destra, membri indipendenti della ex amministrazione comunale e guidata da Giancarlo Maritano.
E’ questa la voce diffusasi nei giorni scorsi a Borghetto Santo Spirito, dove il clima in vista delle elezioni comunali della prossima primavera è a dir poco caotico e in cui i rumor relativi a strategie, patti, alleanze, matrimoni si susseguono a ritmo serrato.
L’ultima ipotesi circolata negli ultimi giorni vedeva protagonista proprio Maritano, medico di famiglia e cugino della compianta Stefania. Secondo i bene informati, “il dottore” sarebbe stato il candidato sindaco di una lista civica della quale avrebbero fatto parte rappresentanti del centro-destra borghettino e almeno due membri dell’ex amministrazione di Gianni Gandolfo, cioè il vice sindaco Maria Grazia Oliva e l’assessore e presidente del consiglio comunale Gabriele Cagnino.
Un’ipotesi suggestiva, come detto, ma anche piuttosto plausibile per diversi motivi. Maritano, infatti, è di area centrista e perciò una sua eventuale partecipazione alle elezioni in qualità di aspirante primo cittadino “investito” dal centro-destra non avrebbe creato eccessivo scalpore. E sarebbe stata anche “accettabile” da parte dell’ex amministrazione comunale: Maritano e Gandolfo sono amici di vecchia data ed entrambi hanno fatto parte di “BorghettoAdesso”, il comitato che nel 2012 appoggiava la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del Pd. E nemmeno l’eventuale liaison tra il centro-destra e gli appartenenti all’ex maggioranza sarebbe stata irreale proprio in virtù del loro carattere indipendente.
La candidatura di Maritano rappresenterebbe la quadratura del cerchio: un candidato “multipartizan”, con un bagaglio di voti di assoluto rilievo, a capo di una lista civica di ispirazione di centro-destra che avrebbe di fatto lasciato il centro-sinistra locale (Pd) privo di un nome forte da presentare all’elettorato.
A minare alle fondamenta questo disegno, però, ci sono elementi altrettanto forti. Il primo e più importante è dato dalle recentissime esternazioni di Maria Grazia Oliva, che sui media ha attribuito anche alla minoranza di centro-destra la responsabilità per lo squilibrio di bilancio evidenziatosi alla fine del quarto anno del mandato di Gandolfo. Una “condivisione delle responsabilità” che ben poco è stata gradita dalle ex minoranze e dal centro-destra tutto e che costituirà un ostacolo niente affatto trascurabile nell’ottica di un’eventuale alleanza.
Da ricordare anche il fatto che Oliva e Cagnino sono stati tra gli “irriducibili sostenitori” di Gianni Gandolfo: mentre gli ex consiglieri Maria Clara Arecco ed Antonio Musuraca hanno sottoscritto la mozione di sfiducia proposta dalle minoranze, Oliva e Cagnino (insieme con Emanuele Parrinello e Silvia Confalonieri) fino all’ultimo a fianco del loro sindaco. Appare quantomeno improbabile, quindi, che il centro-destra di Borghetto vorrà stringere alleanza con loro.
Il terzo e ultimo fattore, forse quello determinante, sono le intenzioni di Giancarlo Maritano, che non pare essere disponibile a presentarsi alle elezioni: “La voce secondo cui io potrei essere candidato sindaco di Borghetto torna regolarmente da vent’anni, addirittura dai tempi del primo mandato di Malpangotto – spiega – Ma io ora come ora non ho alcuna intenzione di lanciarmi in questa avventura. Ho altre priorità”.
“La prima e più importante è la mia famiglia. Il secondo è il mio lavoro: oltre ad essere medico di famiglia per i miei pazienti, infatti, svolgo anche il ruolo di tutor e aiuto i giovani colleghi ad iniziare la professione. Ho quasi raggiunto i 40 anni di carriera, ma mi sento ancora bene e ho ancora voglia di fare questo mestiere, quindi credo lavorerò per altri quattro anni: a 70 anni dovrò andare in pensione per forza”.
C’è poi un altro progetto importante, che vede Maritano impegnato in prima linea: “Con la Fondazione Sezzella, che si occupa di dare assistenza ai malati neoplastici, stiamo lavorando alla realizzazione di un hospice che accolga i pazienti affetti da questo genere di patologie arrivati purtroppo allo stadio terminale. Abbiamo già preso contatti con Asl e Regione e abbiamo già pronti i progetti per la realizzazione della struttura all’interno di un padiglione in dismesso del Santa Corona di Pietra Ligure. Quasi certamente ci metteranno a disposizione l’ex isolamento, che noi poi riadatteremo alle nostre esigenze e cercheremo di implementare dal punto di vista del risparmio energetico”.
“E’ un progetto importante, al quale tengo molto – precisa ancora Maritano – Prima di tutto perché nella nostra provincia i posti per i pazienti neoplastici sono insufficienti (la normativa ne prevede una ventina, ma al momento ne esistono soltanto dieci presso l’istituto Rossello di Savona) e poi perché la fondazione è nata per volere di Walter Sezzella, che oltre ad essere stato mio paziente (sia lui che i suoi genitori) era anche e soprattutto mio amico. Lui ci ha affidato il compito di realizzare le sue volontà ed è ciò a cui sto lavorando”.
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