Lettera al direttore

Mano tesa

Finale for Nepal solidale con il Centro Storico del Finale

Finale Ligure ha conosciuto e sta vivendo un profondo cambiamento che sta fortunatamente permettendo ad un’intera economia di svilupparsi e rendere sostenibile e vivibile un territorio unico e meraviglioso ma piuttosto complesso proprio a causa della sua ricchezza.

L’evoluzione di una particolare forma di turismo fatta non di semplice sfruttamento dei luoghi comuni tipici della visione stereotipata della Liguria ma legata a vivere il territorio in ogni stagione, integrandosi alla perfezione con il suo entroterra in una visione di rispetto e cura dell’ambiente ha fatto sì che in questi anni di crisi ci sia stata, nonostante tutto, una crescita considerevole del valore non solo economico ma anche di immagine di Finale Ligure.

In cosa si traduce tutto questo?

Fondamentalmente nel fatto che il nostro territorio ha raggiunto una ‘massa critica’ tale da permettere la nascita e la crescita di innumerevoli possibilità lavorative, solo pochi anni fa impensabili, che a loro volta alimentano ogni forma di indotto portando benessere anche alle attività più tradizionali.

Questo fermento ha portato alla nascita di eventi e manifestazioni, organizzate da Associazioni di volontariato che negli anni hanno acquisito capacità e competenze spesso invidiate e imitate, indissolubilmente legati alla tipicità e alle possibilità che solo il finalese offre e che, lentamente e con molta fatica, hanno raggiunto in molti casi rilevanza mondiale, portando con sé un nuovo tipo di benessere, non solo economico ma anche culturale e sociale.

Questa evoluzione, come qualunque azione si compia quotidianamente, crea cambiamento, e fa nascere sempre nuovi equilibri con cui bisogna in qualche modo fare i conti e capire  da che parte penda l’ago della bilancia fra costi e benefici.

Naturalmente non tutti manifestano sentimenti positivi verso questi cambiamenti e, anzi, per alcuni tutto questo viene visto come un netto peggioramento di precedenti condizioni.

Questa premessa è per noi necessaria per giustificare la nostra piena solidarietà all’associazione Centro Storico del Finale che si è trovata costretta a dichiararsi non più disponibile ad organizzare e sostenere “Viaggio nel Medioevo” una delle manifestazioni più importanti fra tutte quelle che si svolgono a Finalborgo venendo a mancare la necessaria serenità per poter organizzare un evento complesso e oneroso come questo.

Anche noi purtroppo abbiamo avuto simili esperienze negli anni passati, e, molto scoraggiati dai comportamenti di alcuni,  dichiarammo di volerci spostare a Finale. Fortunatamente ci fu una vera e propria rivolta nel Borgo e, rincuorati da questo, abbiamo deciso di ritornare sulle nostre scelte.

Siamo molto legati a Finalborgo, ai suoi commercianti e alla rete creata da Finalborgo.it, che ci aiutano moltissimo; ma anche quest’anno, a manifestazione conclusa, sono piovute critiche non certamente costruttive nei nostri confronti che ci hanno fatto riflettere sulla fondamentale domanda: “ma chi ce lo fa fare?”

La risposta la vediamo negli occhi di chi partecipa, di chi racconta quale esperienza sia vivere quella sottile magia che è Finale, di chi, nel nostro caso, viene aiutato concretamente a superare problemi di povertà e istruzione realmente difficili da affrontare.

Vediamo un magnifico borgo, che sino a pochi anni fa, come giustamente ricorda l’associazione “Centro Storico del Finale” era invaso dalle auto con un patrimonio artistico e culturale poco fruibile e misconosciuto, dove le serrande non celavano le tante e particolari attività che oggi caratterizzano il Borgo, ma solo garage.

A questo punto, la questione è una: cosa si preferisce?

Noi siamo i primi a volere regole condivise, avere e dare il massimo della collaborazione con chi nel Borgo ci vive e ci lavora, ascoltando con attenzione critiche e suggerimenti, ma una cosa è certa: noi crediamo che la magia che Finale ha saputo creare da sé stessa non possa essere distrutta né sprecata.

Organizzare questo genere di eventi è un grosso sacrificio, tutti noi abbiamo un lavoro, una famiglia e una vita frenetica che non ci lascia tempo per altro.

La passione e l’amore per il nostro territorio ci dice di andare avanti: noi non cerchiamo compensi che non siano la soddisfazione di aver contribuito a creare insieme a tutte le altre Associazioni e singoli una nuova pagina di storia di Finale Ligure ma se ogni anno l’unico premio possibile è un velenoso pasto composto di sterili polemiche, perché continuare?

Anche i sogni possono essere uccisi, ma noi non vogliamo smettere di sognare ed è per questo che ribadiamo la nostra piena solidarietà al Centro Storico del Finale e a tutti coloro, singoli, associazioni, appassionati abbiano a cuore la crescita di Finale Ligure e dell’intero comprensorio finalese.