Varazze. Sangue argentino e cuore italiano… quale mix migliore per un innamorato cronico della pelota? Un passionale, un sanguigno… fedele nel bene e nel male, esigente più con sé stesso che con gli altri… brillante, quanto intelligente ed ironico… questo è Cesar Maximiliano Grabinski, “delantero gaucho” del Varazze, che con una doppia prodezza (unita al goal di Perrone) ha permesso ai nerazzurri di effettuare una “remuntada” da raccontare anche agli amici rimasti a masticare calcio sulle sponde del Rio de la Plata.
Non so in Argentina, ma in Italia si dice che “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”… e tu l’abitudine al goal non la perderai mai…
“Buttare la palla in fondo al sacco – sorride Grabinski – dà soddisfazioni difficilmente superabili e devo riconoscere che me ne sono tolte parecchie nella mia lunga carriera in Sudamerica e in Italia”.
Poi, incurante del nostro tentativo di portarlo indietro nel tempo, balza all’attualità: “Sotto di due reti col Borzoli, ci siamo guardati in faccia negli spogliatoi e senza bisogno di troppe parole, è venuto a galla l’orgoglio necessario a far scattare la giusta rabbia agonistica, quando, appena rientrati in campo, abbiamo preso la terza rete. Un episodio che avrebbe ‘matato’ un toro, ma non il Varazze, che ha tirato fuori la “garra” (ndr, la grinta)… tutti convinti di potercela fare, perché nel calcio nulla è scontato e bisogna sempre credere di poter arrivare ad afferrare la preda (ndr, il risultato)”.
Mi sembra di capire che il Varazze, per poter ambire ad un campionato importante, deve ancora lavorare…
“Giocheremo per centrare l’obiettivo minimo richiestoci, cioè la salvezza… e per questo la rosa è competitiva; bisognerà saper fare tesoro degli errori commessi e non ripeterli ancora; conterà l’atteggiamento e l’approccio mentale in ogni gara, servirà avere la fame di chi vuole ritagliarsi uno spazio importante”.
Domenica prossima arriverà il Pallare, ancora a zero punti… Come preparerà la partita mister Ermanno Carrea (ex storico difensore del Savona)?
“Con il mister stiamo imparando a conoscerci… è una persona disponibile al dialogo, che già nel primo allenamento settimanale ci ha messi in guardia dai rischi di sottovalutazione del Pallare, un team che vorrà iniziare a far punti, visto che è ancora a zero. Tuttavia, se sapremo ripetere la prestazione del secondo tempo col Borzoli, oppure del primo tempo col Legino, sono certo che otterremo i tre punti”.
Cesar Grabinski, la cui mamma Camila dovette fuggire agli artigli della dittatura cilena, è – da sempre – molto impegnato nel sociale…
“Assieme a tanti amici e conoscenti stiamo organizzando un quadrangolare di calcio, aperto a tutti (tesserati e amatori)… Ci sarà anche una squadra composta da giornalisti e l’incasso della manifestazione sarà devoluto alle persone colpite dall’ultimo terrificante terremoto”.
Per dirla con parole dello scomparso scrittore italo-argentino Osvaldo Soriano, lo sport e gli uomini di calcio (come Grabinski, in particolare) sanno inventare storie bellissime.



