Savona. “Mi sono comportato sempre bene; non ho mai alzato la mano su nessuno in vita mia né su un uomo né su una donna e di quello che dicono o hanno fatto le mie sorelle non me ne frega nulla”. E’ quanto ha detto Antonio Orsero riferendosi ai rapporti tesi con gli altri familiari e da alcuni giorni finito al centro di una vera e propria bufera mediatica. Da oggi l’imprenditore pietrese è uomo libero dopo che il giudice per le indagini preliminari Francesco Meloni ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il manager, rampollo della famiglia di Pietra Ligure, è tornato a casa, ma in assoluta libertà con il solo obbligo di non avvicinarsi alla donna che secondo l’accusa avrebbe molestato. Uscendo dal palazzo di giustizia di via XX Settembre, dopo l’interrogatorio, ha raggiunto a passo svelto il parcheggio di piazza del Popolo. Poche parole che però lasciano intendere di essere infastidito su quanto è successo in questi giorni anche sui commenti circa i rapporti col resto della sua famiglia che sembra aver preso le distanze da tempo.
Dopo tre giorni trascorsi ai domiciliari l’imprenditore ha potuto raccontare la sua verità e soprattutto respingere la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti della ex badante romena. Per due ore ha parlato al giudice per le indagini preliminari potendo spiegare, fornendo i dettagli del caso, come sono andati i fatti “diversi da quelli denunciati dalla donna straniera”, come ha detto il suo legale. Versione che conferma, in sostanza, quanto aveva già raccontato ieri al pubblico ministero Chiara Venturi che coordina l’attività investigativa dei carabinieri.
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