Quanti dubbi

Savona, Rete a Sinistra scrive al Prefetto: “Hub profughi, perché questa urgenza? E chi lo gestirà?” fotogallery

In una lettera aperta molte domande sul centro di smistamento profughi che nessuno sembra volere in città

campo profughi

Savona. “Quali sono quindi le finalità dell’Hub di smistamento profughi? Sarà istituito con procedure di emergenza? Con quali fondi sarà finanziato? Con quali meccanismi sono stati individuati i gestori? A quale regime saranno sottoposti i futuri ospiti? Ci saranno delle garanzie sui tempi di permanenza? Quale sarà la loro destinazione successiva? Quali servizi sono previsti? E’ prevista una tutela legale? E’ previsto l’accesso di soggetti terzi che possano fare da garanti?”. Un fuoco di fila di domande, il cui destinatario è il Prefetto di Savona Giorgio Manari: a porle è Rete a Sinistra, per mezzo di una lettera nella quale appunto la forza politica chiede delucidazioni in merito alla paventata necessità di creare un Hub per i profughi a Savona.

L’argomento è il più caldo dell’estate savonese, con riunioni e comitati sorti in pochi giorni per fermare l’iniziativa. Prima la levata di scudi di Legino, poi quella della Conca Verde, domani la riunione per dire “no” al campo profughi in qualsiasi parte della città: quell’hub, semplicemente, sembra non volerlo quasi nessuno. Almeno vicino a casa propria. E se il centrodestra si dice concorde con i cittadini ma parla di decisione “imposta dall’alto”, anche da sinistra c’è chi manifesta perplessità.

E’ il caso di Marco Ravera, Anna Traverso e Marco Lima di “Rete a Sinistra – Savona che Vorrei”: in questo caso ad essere messo in discussione non è tanto il concetto in sé (quantomeno per l’ideologia politica, storicamente legata all’accoglienza) quanto tempi e modi. E così i tre esponenti del gruppo hanno preso carta e penna e indirizzato una lettera aperta al Prefetto per chiedere spiegazioni. Vengono messi in dubbio sia la reale necessità di istituire l’Hub (soprattutto alla luce della prossima abolizione dei centri di accoglienza), sia l’urgenza con cui l’iniziativa viene portata avanti, sia gli annunciati tempi di accoglienza. E non mancano i dubbi sulla futura gestione.

Di seguito la lettera integrale.

Signor prefetto,
Con la presente vorremmo chiederLe alcune delucidazioni riguardo al cosiddetto HUB, che tanto scompiglio sta portando nella nostra cittadina.
L’Intesa Stato Regioni del 10 luglio 2014, che delinea il piano di accoglienza ordinario dei richiedenti protezione internazionale prevede lo strumento degli HUB descrivendolo come centro di prima accoglienza regionale e/o interregionale (di competenza del Tavolo di coordinamento regionale) con dimensioni “adeguate al bacino di riferimento regionale”. Negli Hub devono essere accolti “stranieri che siano già stati sottoposti alle procedure di foto segnalamento e al primo screening sanitario e che abbiano espresso, nella fase di soccorso, la volontà di richiedere protezione”. L’intesa parla inoltre delle tempistiche dell’accoglienza nell’Hub: “tempo di permanenza limitato al periodo necessario alla formalizzazione della domanda di protezione e alla conclusione delle procedure di esame delle domande”. Ecco, chi opera nel settore sa che le commissioni impiegano all’incirca 12 mesi per esprimersi in merito alle richieste di accoglienza, tempi che possono anche raddoppiare in caso il richiedente a cui viene negata la protezione faccia ricorso.
Inoltre ci ha stupito la fretta con cui la notizia dell’HUB (se veramente di HUB stiamo parlando) è stata fatta trapelare, a pochi giorni dalla convocazione della conferenza Stato Regioni che dovrebbe, secondo le anticipazioni del prefetto Morcone, definire nuove linee per il sistema di accoglienza e portare, a giudicare dalle indiscrezioni, ad una progressiva abolizione dei CAS (Centri di Assistenza Straordinaria).
Premesso che auspichiamo che il sistema di accoglienza evolva verso l’abolizione dei centri di grandi dimensioni in favore dell’accoglienza diffusa, e che siamo felici che anche sul territorio savonese in questi anni si sia riusciti, per la maggior parte dei casi, ad evitare i campi di grandi dimensioni, chiediamo alcuni chiarimenti utili a comprendere che cosa si intende fare:
Di che tipo di campo si tratta? Se fosse un HUB esso sarebbe incompatibile con i tempi di permanenza dichiarati per gli ospiti (attorno alle 48 ore) e la collocazione in moduli abitativi provvisori sarebbe del tutto inadeguata a quel tipo di accoglienza. Ci chiediamo inoltre quale sarà la coerenza di questo campo con la modifiche previste al sistema di accoglienza.
Inoltre, visto che i dati degli sbarchi sembrano in linea con quelli dell’anno scorso, ci chiediamo quali siano le motivazioni che La spingono oggi a volere con urgenza questo Hub.
Quali sono quindi le sue finalità? Sarà istituito con procedure di emergenza? Con quali fondi sarà finanziato? Con quali meccanismi sono stati individuati i gestori?
Inoltre, vorremmo chiedere anche delucidazioni riguardo ai futuri ospiti dell’Hub: a quale regime saranno sottoposti? Ci saranno delle garanzie sui tempi di permanenza? Quale sarà la loro destinazione successiva? Quali servizi sono previsti? E’ prevista una tutela legale? E’ previsto l’accesso di soggetti terzi che possano fare da garanti?
Confidiamo in una sua risposta consci del fatto che una informazione puntuale da parte delle istituzioni possa aiutare i cittadini a comprendere meglio quanto sta succedendo in questi giorni.
La ringraziamo in anticipo per l’attenzione che ci dedicherà.

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