Falsa partenza?

Savona, maggioranza e minoranza bocciano la mozione M5S su Ata: “Altro che ruspe, promesse già rimangiate”

A votare contro anche Daniela Pongiglione, "che a sua volta si è rimangiata quanto detto in campagna elettorale"

Consiglio comunale Caprioglio savona

Savona. “In campagna elettorale ci siamo assunti impegni che ora cerchiamo di portare avanti come minoranza. Il centro-destra, invece, sta ritrattando tutto ciò che aveva promesso. Le tanto decantate ruspe sono state smantellate e le chiavi buttate via. Peggio di così non si poteva cominciare”.

Così i consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle valutano l’esito del consiglio comunale tenutosi oggi a Palazzo Sisto. La pietra della discordia è stata la mozione con cui i pentastellati chiedevano ai membri del parlamentino savonese la revoca della presidenza di Ata spa.

La discussione della pratica è avvenuta oggi pomeriggio e, almeno per i consiglieri a 5 Stelle l’esito è stato tutt’altro che soddisfacente: “Così come temevano – spiegano – il centro-destra si è rimangiato quanto promesso in campagna elettorale e ciò che ha spinto la maggioranza dei savonesi a votare per Ilaria Caprioglio, ossia la volontà di cambiare le cose. Alla seconda prova dei fatti (la prima è stata la nomina degli assessori, che ha visto il sindaco scegliere figure ultra-conservatrici e assegnare la delega alle società partecipate a una persona diversa da Massimo Arecco) la maggioranza ha votato contro la nostra mozione, che impegnava il primo cittadino a fare quanto promesso sotto elezioni”.

Il punto di vista contrario del centro destra ha trovato la “piena adesione del centro-sinistra e anche di Daniela Pongiglione, che a sua volta si è rimangiata quanto detto in campagna elettorale”.

Consiglio comunale Caprioglio savona

La maggioranza ha motivato la propria scelta con chiarezza: “Il centro-destra ha preferito votare contro la mozione per non far correre alla città il rischio che i vertici di Ata chiedessero un risarcimento danni. E’ una possibilità della quale anche noi eravamo perfettamente a conoscenza e proprio per evitare che fosse usata come scusa nella mozione abbiamo chiesto al sindaco di impegnarsi a dare mandato agli uffici di avviare un’approfondita analisi delle discrepanze tra quanto previsto dal contratto tra Comune e Ata e quanto poi effettivamente realizzato. In questo modo ci sarebbe stata una ‘giusta causa’, cosa che nelle società partecipate autorizza i soci a rimuovere gli amministratori”.

Invece maggioranza di centro-destra e minoranza si sono trovati d’accordo nel votare contro: “Ma questo non è tutto – proseguono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – Poco prima dell’inizio del consiglio la maggioranza ha presentato una mozione che impegna il sindaco, il vice sindaco e l’assessore competente ad incontrare i vertici di Ata. Che la maggioranza debba presentare una mozione in consiglio per ottenere che il sindaco incontri i vertici di una partecipata di cui è azionista di maggioranza ci pare una mancanza di rispetto verso il sindaco e i cittadini. Specie perché questa è stata definita come una ‘alternativa alla mozione del M5S, ma più tutelante per il Comune’”.

Altra questione calda era la richiesta (presentata ancora dal Movimento) di eliminare dall’ordine del giorno il punto riguardante l’istituzione delle commissioni consiliari a causa della ritenuta tardiva convocazione della commissione capigruppo. In questo caso la richiesta è stata accolta.

“E’ stato confermato quanto noi abbiamo evidenziato – dicono ancora i rappresentanti del Movimento 5 Stelle – Ma aver depennato questa pratica dai lavori del consiglio comunale obbligherà una nuova convocazione dell’assemblea, cosa che costerà ai savonesi circa tremila e 500 euro. Noi rinunceremo al gettone di presenza e ci auguriamo che altrettanto facciano gli altri consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza che hanno causato l’errore. I cittadini non ne possono nulla e non è giusto che siano loro a pagare per questo errore”.

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