Vado Ligure. 12 lavoratori a casa: sono quelli di una cooperativa vadese entrata da gennaio al posto dell’azienda che gestiva la distribuzione dei farmaci nel savonese per conto di Unifarma. Dopo che la ditta che aveva in appalto la distribuzione è andata in crisi, i lavoratori hanno creato una cooperativa per proseguire l’attività e mantenere il posto di lavoro.
Ma a Maggio la disdetta unilaterale da parte Unifarma, con l’arrivo di una nuova cooperativa da Torino, che ha contattato una parte dei lavoratori savonesi, peccato che la coop torinese ha fatto un ribasso del 17% e non ha intenzione di riassumere tutte le maestranze, anche perché nella logistica non è prevista alcuna clausola sociale per il riassorbimento dei lavoratori.
I lavoratori denunciano il fatto che la cooperativa di Torino stia contattando solo una parte delle maestranze della coop vadese, escluse donne e anziani. Risultato: vista l’impossibilità di riassumere tutti, oggi ci sono altre 12 persone senza lavoro.
E questa mattina, davanti al magazzino vadese, è scattata la protesta dei lavoratori: “Siamo stati tagliati fuori da una commessa senza possibilità di trattativa. Il problema è la salvaguardia dei posti di lavoro, con persone formate e preparate. Le maestranze che hanno sudato fino ad esso si vedono scavalcati da altri e ci saranno conseguenze sul servizio”.
“Se ci sono esigenze di risparmio da parte della coop torinese bastava sedersi attorno ad un tavolo e ragionare: se l’appalto cambiava ditta era sufficiente procedere con il riassorbimento delle maestranze, senza lasciare a casa 12 persone” affermano i lavoratori.