Quiliano. L’occhio elettronico punisce anche il magistrato Alberto Landolfi: 46,40 euro per “eccesso di velocità”, un chilometro all’ora in più rispetto al limite consentito sulla superstrada Vado-Quiliano. La multa l’ha pagata subito.
Erano le 16.14 di un pomeriggio del 9 aprile scorso quando la Bmw del magistrato savonese è finita nel mirino del temutissimo autovelox quilianese. Viaggiava ai 76 chilometri all’ora sulla strada di scorrimento veloce tra le due cittadine del ponente savonese, quando il limite è di 70 chilometri orari. Velocità però ridotta a 71 km per la decurtazione del 5% con un minimo di 5 km orari come tolleranza dell’apparecchiatura installata. Al giudice è stata contestata la violazione dell’articolo 142/2-7 del Codice della Strada per un solo chilometro, un record. “Sono passati due mesi e non ricordo bene dove stavo andando – racconta il magistrato – probabilmente mi trovavo dietro ad un camion che viaggiava a bassa velocità. Io ero dietro al mezzo pesante e per non respirare i gas di scarichi ho deciso di superarlo”.
Il magistrato sapeva che in quel tratto era stato installato l’autovelox comunale. Mai pensava di aver violato il Codice della Strada. Quella manovra però, come hanno fatto tanti altri prima di lui, gli è costata cara: a due mesi di distanza il giudice, che per tanti anni ha lavorato a Savona e ora è in servizio a Genova, è stato “punito”.
Il verbale gli è stato recapitato ora: “La velocità è stata determinata dall’apparecchiatura GTC-GS11 matricola 17219+camera 13-06-009-079…”. La violazione al codice della strada non è stata contestata immediatamente, ma è stata inoltrata all’indirizzo di casa del conducente, il giudice Alberto Landolfi appunto. “Si lo so, ho esagerato, abituato alla Porsche ho ‘sfondato’ il limite ed è giusta la sanzione: Mi devo vergognare”.
Vero anche che proprio su quella strada di scorrimento veloce sono sporadici i controlli ai camion che circolano tra le due località: viaggiano lentamente e gli automobilisti in coda, come appunto il magistrato, sono costretti a respirare i gas di scarico per tutto il tragitto ecco perché c’è chi schiaccia sull’acceleratore e li supera. “Io comunque da buon cittadino ho pagato il verbale senza batter ciglio – dice ancora il magistrato – la prossima volta presterò ancor più attenzione”. Ma gli automobilisti già puniti in passato chiedono un minimo di tolleranza. In molti verbali risultano velocità di “71 km/h”, ma anche “72” o “73”. “Essere beccati” per aver superato il limite di un chilometro all’ora apparirebbe anacronistico, oltre che ingiusto. Molti, infatti, la definiscono una sorta di tassa occulta.