Sostegno finanziario

Arte, cultura, istruzione, dalla Fondazione De Mari erogati 3 milioni e mezzo di euro

L’ente di corso Italia ha dovuto affrontare una complessa attività, soprattutto in campo finanziario, legata alle vicende di Banca Carige

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Savona. Pioggia di soldi dalla Fondazione Agostino De Mari per sostenere arte, cultura, istruzione, salute,  famiglia e volontariato. Lo scorso anno, in dettaglio, su un totale di dei 3.567.296 euro, 909 mila sono stati distribuiti a iniziative di arte e cultura; 783 mila per progetti di educazione, istruzione e formazione; 666 mila per la salute e la sanità; 808 mila per iniziative a sostegno delle famiglie; 162 mila per l’ambiente; 120 mila per attività sportive e 83 mila per il volontariato.

Si tratta di cifre importanti che hanno dovuto fare i conti con le turbolenze attraversate dai mercati, che hanno ridotto la redditività degli investimenti finanziari della Fondazione, che trae dagli interessi sugli impieghi le risorse da destinare alle erogazioni. Per mantenere il livello degli anni precedenti è stato infatti necessario prelevare un milione di euro dal fondo di stabilizzazione, creato per far fronte ai problemi causati da eventuali forti oscillazioni dei ricavi finanziari. Il fondo di stabilizzazione, dopo questa operazione, presenta un saldo di 3,3 milioni di euro.

Tra gli interventi più rilevanti, il contributo all’istituzione del nuovo Museo della Pellicola a Cairo Montenotte, il sostegno al festival teatrale di Verezzi, le spese sostenute per la promozione del Museo della Ceramica di Savona (196 mila euro). Robusto (110 mila euro) anche il sostegno alle attività di Spes, la società di gestione del Campus universitario, che lo scorso anno ha perso il contributo della Provincia di Savona. All’ospedale San Paolo la Fondazione De Mari, lo scorso anno, ha donato due ventilatori polmonari per il servizio di anestesia, un elettroretinografo per oculistica (strumento unico in Liguria e all’avanguardia in campo nazionale), un apparato Tac per radioterapia (148 mila euro).

Inoltre lo scorso anno l’ente di corso Italia ha dovuto affrontare una complessa attività, soprattutto in campo finanziario, legata alle vicende di Banca Carige. Alla banca genovese è stata dapprima ceduta la residua partecipazione in Banca Carisa (4,1%) ricevendo in concambio azioni Carige. Poi ha scelto di partecipare all’aumento di capitale di Banca Carige per mantenere la partecipazione detenuta (1,27%). Infine ha stretto un patto di sindacato in Carige con la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e con Coop Liguria, ottenendo così un posto in consiglio di amministrazione.