Vendone. Torna l’emergenza cinghiali nell’entroterra di Albenga e questa volta a farne le spese sono i coltivatori della zona di Vendone, in Valle Arroscia. Uno di questi si è ritrovato il suo oliveto distrutto dagli animali selvatici che hanno fatto irruzione nel suo appezzamento di terreno nottetempo. E non sarebbe neppure la prima volta che accade, visto che la settimana scorsa, sono stati “attaccati” anche gli orti di diverse borgate della zona.
Inevitabilmente si torna così a parlare del contenimento dei cinghiali nell’entroterra. Situazione per la quale le varie associazioni di categoria come Cia e Coldiretti hanno chiesto più volte l’attuazione di un piano di “pronto intervento” in caso di danno alle colture agricole. In particolare viene ribadita l’importanza di ampliare il più possibile le giornate dedicate all’abbattimento individuale dei selvatici.
“Le imprese agricole – spiegano i responsabili delle due associazioni di categoria – sono ormai esasperate dai danni economici che subiscono per l’assenza di adeguate contromisure e così, è sempre più grave la criticità in cui il settore primario si trova per i cresciuti danni arrecati dai cinghiali alle coltivazioni agricole, tali da mettere a rischio la continuità produttiva delle imprese agricole stesse, proprio in quei territori svantaggiati dove la presenza degli insediamenti agricoli rimane l’unico baluardo di difesa e tutela ambientale. Le politiche sul contenimento degli ungulati fino ad oggi si sono dimostrate inadeguate in generale e non sufficienti per affrontare oggi la situazione di emergenza che lamentano gli imprenditori agricoli”.




