Cairo Montenotte. L’inchiesta su Cairo Salute è approdata in udienza preliminare. Questa mattina davanti al gup Filippo Maffeo il pm Daniela Pischetola ha rinnovato la sua richiesta di rinvio a giudizio per gli otto medici soci della struttura che erano rimasti coinvolti nell’indagine: Amatore Morando, Marcello Cadei, Giovanni Perdonò, Benvenuto Serafini, Donatella Botta, Roberto Rodino, Marcella Calleri Di Sala e Laila Marino.
Per la decisione del giudice bisognerà però attendere il prossimo 19 luglio quando termineranno le discussioni dei difensori degli imputati, tutti accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato.
La tesi del pm Daniela Pischetola, che ha coordinato l’indagine, è che gli otto dottori, approfittando della struttura di medicina di gruppo, avessero organizzato i loro turni per lavorare quattro giorni alla settimana anziché cinque come previsto dalla convenzione stipulata con l’Asl 2 Savonese.
Insomma, secondo l’accusa, Morando e i suoi soci garantivano sempre ai pazienti la presenza di un medico, ma senza la continuità nel servizio. In alcuni casi, sempre per la Procura, quando uno dei medici era assente non lo comunicava alla Asl per farsi sostituire (come previsto dalla normativa), ma contava sulla presenza di uno dei colleghi all’interno di Cairo Salute. Così facendo si sarebbe concretizzata la truffa che, secondo i conteggi effettuati dagli inquirenti, avrebbe procurato all’Asl 2 Savonese un danno da 400 mila euro sulla base delle prestazioni non effettuate e della medicina di gruppo.
Accuse che, quando erano scattate le perquisizioni all’interno della struttura, il coordinatore e presidente del cda di Cairo Salute aveva respinto.