Condanna

Cade l’amministrazione di Spotorno, il sindaco Calvi: “Dimissioni atto vile, il paese ne soffrirà”

Cominciano a delinearsi gli schieramenti in vita delle elezioni della prossima primavera

Spotorno. “Si è trattato di un’azione vile. E a rimetterci non sarò io, ma il paese”. E’ durissima la presa di posizione del sindaco di Spotorno Gian Paolo Calvi nei confronti dei sette consiglieri comunali di minoranza che questa mattina hanno rassegnato le dimissioni facendo decadere il parlamentino e di fatto portando il Comune verso il commissariamento.

La decisione dei rappresentanti di “Spotorno 2.0” Mattia Fiorini, Andrea Minetti, Gian Luca Giudice e Franco Arienti e quelli di “Vivere Spotorno” Valter Magnone, Cristiano Zunino e Fabio Olivieri di lasciare l’incarico ha “scombussolato” il primo cittadino e il resto della sua giunta, ma non era inattesa: “Qualcosa era nell’aria già da qualche giorno – spiega – Qualcuno parlava di un ‘regalo di Natale’ pronto ad arrivare, ma non pensavamo che si trattasse di qualcosa di questo tipo. Dal nostro punto di vista si è trattato di un’azione vile: mancano sei mesi alle elezioni, se i consiglieri volevano fare qualcosa di eclatante forse avrebbero potuto farlo prima. Hanno deciso di agire solo ora per problemi loro, ma quanto avvenuto oggi dimostra quanto sia forte il legame tra Spotorno 2.0 e Vivere Spotorno”.

Per Calvi “non c’è assolutamente nulla che possa giustificare tutto questo. Al di là dei loro e dei nostri problemi, tutto ciò che la giunta ha fatto fino a settembre (cioè fino a quando Spotorno 2.0 non si è staccata dalla maggioranza) è sempre passato all’unanimità. Le carte parlano chiaro. Credo che i due gruppi non abbiano presentato una mozione di sfiducia nei miei confronti proprio per questo motivo, perché non ci sarebbero state giustificazioni a fondamento. Forse i consiglieri di Spotorno 2.0 pensavano che uscendo dalla maggioranza io mi sarei dimesso. Non avendo proceduto in questo modo (non solo, ho creato una nuova giunta che sta lavorando molto bene) hanno deciso di accordarsi con Vivere Spotorno e dimettersi in massa per far decadere l’amministrazione”.

Per Calvi, le conseguenze di questa decisione ricadranno sui cittadini: “Chi ne soffrirà non sarò io, che al di là dell’incarico di sindaco ho altro da fare, ma il paese. Il commissario prefettizio che arriverà, infatti, potrà occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione e non potrà prendere decisioni ‘politiche’. Noi, invece, stavamo lavorando al progetto per la differenziata. Se il prossimo anno non arriveremo a toccare la quota del 50 per cento ci saranno grosse sanzioni a carico dei cittadini. A breve, poi, arriverà la sentenza del Tar per il centro di talassoterapia e per il nuovo municipio che ora è fermo. In entrambi i casi occorrerà prendere posizioni precise e il commissario non potrà farlo. Tutto ciò comporterà grossi danni per i cittadini. Mi auguro che chi oggi si è dimesso lo sappia e ne sia consapevole”.

“E poi c’er ail Puc che si sarebbe dovuto discutere a breve, ma anche il Piano di Protezione Civile ultimato in questi giorni, alcune Varianti al Piano Regolatore Generale come il Park Hotel e la Maremma, che avrebbero portato oltre che una miglioria al paese, un beneficio economico di una certa rilevanza. Siamo riusciti invece a salvare l’Avanzo di Amministrazione che verrà impegnato, e questo già determinato sia a livello amministrativo che di uffici, a livello di manutenzione per il paese e trattasi di asfaltatura sulla strade, la sistemazione dei servizi igienici pubblici, la conclusione del progetto del Centro Anziani, la ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri, la sistemazione definitiva di Via Coreallo interessata dall’alluvione dello scorso anno, così come l’incarico per il progetto della Strada di Beixi. Inoltre un intervento di circa 50 mila Euro per la riqualificazione tecnologica degli uffici e altri interventi che se non saranno eseguiti certamente forse non potranno essere realizzati con la probabilità che quei soldi non potranno essere più spesi e quindi persi” spiega Calvi.

Questa mattina poi il consigliere Franco Bonasera, annunciato candidato sindaco del centro destra alle prossime elezioni comunale spotornesi in primavera, si è dimesso dalle commissioni consiglieri in quanto “non si riesce mai a raggiungere il numero legale”. Si tratta dell’ennesimo “pezzo” perso dall’amministrazione Calvi nel corso degli ultimi mesi.

Franco Bonasera, Spotorno

“Le commissioni sono sempre state operative, così come il consiglio comunale – ribatte Calvi – In realtà c’è sempre stato uno scontro personale che via via è andato acuendosi. A provocare la rottura sono stati i 700 mila euro provenienti dall’avanzo di bilancio che siamo riusciti a sbloccare dal patto di stabilità e che noi vogliamo utilizzare per la manutenzione del paese. Spotorno 2.0 e Vivere Spotorno non hanno mai voluto che si attuasse questo progetto e perciò oggi hanno deciso di fare ciò che hanno fatto. Ma, come detto, a soffrirne sarà il paese”.

Il commissario prefettizio arriverà a Spotorno tra una decina di giorni. Oggi il Comune ha inviato alla prefettura la documentazione necessaria, che poi sarà trasmessa a Roma affinché il presidente della Repubblica possa procedere con il decreto di nomina. Nel frattempo, in paese si cominciano già a delineare gli schieramenti in vista della prossima tornata elettorale. Data per certa la candidatura di Franco Bonasera e la probabile alleanza tra Spotorno 2.0 e Vivere Spotorno, resta da capire cosa faranno Calvi e il vice sindaco Franco Riccobene.

“Quanto accaduto non mi ha ferito personalmente – spiega Calvi – Non mi sento toccato in questo modo, ma di certo mi dispiace per il paese. Quando prendo un impegno cerco di portarlo fino in fondo garantendo la mia posizione e la mia figura. Altri non fanno altrettanto e ne risponderanno agli elettori. Ricandidarmi? Ci sto pensando. Ma quando sono entrato in carica ho detto che non mi sarei ripresentato. Se non lo farò, di certo sosterrò una lista. Che ovviamente non sarà quella di Spotorno 2.0 e Vivere Spotorno”.

Riccobene Franco

Appare scontata, quindi, la candidatura di Riccobene (con magari Calvi a fargli da vice in caso di vittoria). “Il lavoro svolto in questi mesi dalla giunta dimostra che c’è un lato dell’amministrazione in grado di operare, di programmare il paese, tenerlo in ordine e lavorare per il futuro – spiega Riccobene – Oggi la situazione è grave: con le dimissioni e la caduta del consiglio si fermano tutta una serie di operazioni in corso e la programmazione turistica. Soprattutto si consegnerà al commissario un paese con un’immagine decadente nonostante il lavoro fatto in questi anni. Per quanto riguarda le elezioni, ora non è il momento per parlarne”.

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