Regione. E’ stata decisa dalla giunta regionale la riprogrammazione del fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fas) 2007-2013, su proposta dell’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone, per evitare il rischio definanziamento.
Nella seduta odierna è stato deciso di aumentare le risorse, trovate al passaggio di consegne con la precedente giunta regionale, attraverso un mutuo del valore di 20 milioni di euro per far fronte a tutti quegli interventi ritenuti non più prorogabili. Tra questi risultano: l’ospedale San Martino di Genova con 16 milioni di euro (ristrutturazione completa delle sale chirurgiche, gli interventi sul polo oncologico dell’Ist, sulla dialisi al Maragliano, in terapia intensiva neuro-chirurgia, la realizzazione della nuova radioterapia), il completamento dell’intervento di ristrutturazione dell’ospedale di Cairo Montenotte con circa 500 mila euro, la nuova radioterapia dell’ospedale San Paolo di Savona con 6,7 milioni di euro già impegnati, il polo universitario della Spezia, insieme al Distretto ligure delle Tecnologie Marine (Dtlm) con circa 9,5 milioni, che si vanno a ricollocare nell’ex ospedale militare ceduto al Comune dal ministero della difesa, la passerella sul Nervia nell’estremo ponente ligure, il completamento dei programmi di riqualificazione urbana dei Comuni di Arcola, Albisola e Taggia (2,2 milioni di euro) e il collegamento dei reflui nel dianese al depuratore di Imperia (2,2 milioni di euro).
“Dopo la progressiva riduzione da parte del Governo dei finanziamenti degli ex fondi Fas 2007-2013 – spiega l’assessore Giampedrone – che sono passati da una disponibilità iniziale di 342 milioni di euro agli attuali 207 mln e, a seguito di una spesa fino ad oggi effettuata di 122 milioni , in un momento di grave riduzione delle risorse a livello generale, non potevamo rischiare di perdere i finanziamenti. Infatti è previsto che i progetti che non effettuano l’assegnazione definitiva degli appalti entro il prossimo 31 dicembre 2015 saranno tagliati del 1,5 per cento del contributo”.
“Pertanto con soli 207 milioni di euro circa di risorse disponibili – continua Giampedrone – per evitare tagli pesantissimi, abbiamo scelto di contrarre un mutuo per non distruggere l’impianto complessivo del programma, scegliendo di dar continuità amministrativa a scelte precedenti, pur di non far perdere alla Regione i fondi restanti”. La Giunta ha effettuato uno screening aggiornato su quanto poteva effettivamente partire entro l’anno in corso, per non farsi tagliare dell’1,5 per cento le risorse e ha spostato sul mutuo quei progetti ritenuti importanti per il territorio, ma con qualche incertezza sulla tempistica di inizio lavori. E contestualmente ha eliminato quei progetti che non davano garanzia di essere appaltati entro il 31 dicembre 2015. Tutti i beneficiari delle risorse avranno comunque tempo fino al 15 ottobre per comunicare, con posta certificata, la tempistica di affidamento lavori o un’eventuale rinuncia che consentirebbe alla Giunta di portare al Ministero la versione definitiva del programma.
“Saranno eliminati – spiega ancora Giampedrone – tutti quei progetti per i quali non è stato previsto un cofinanziamento di almeno il 20 per cento o non cantierabili entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Tutte le stazioni appaltanti dovranno restituire i finanziamenti che hanno percepito, con gli interessi legali, in quanto non è concepibile sprecare soldi in tempi di risorse limitate”.
Al momento risulta che le stazioni appaltanti hanno impegnato circa il 64 per cento delle risorse disponibili, con un livello di spesa dei progetti avviati pari al 45 per cento dell’intero programma che equivale al 70 per cento delle risorse impegnate.