Borghetto Santo Spirito. Torna nel mirino il servizio di raccolta differenziata di Borghetto. Diversi “commercianti, artigiani, balneari, titolari di strutture ricettive e attività industriali” hanno inviato al sindaco Giovanni Gandolfo e all’assessore all’ambiente Emanuele Parrinello e a quello ai tributi Gabriele Cagnino una lettera firmata con la quale chiedono “un incontro tra martedì 22 e giovedì 24 settembre” per potersi confrontare circa “l’aumento della cartella dei rifiuti e la gestione della raccolta che si ritiene al di fuori di ogni logica di mercato“.
L’aumento dell’aliquota sulla Tari (la tassa sui rifiuti) era stato annunciato da Gabriele Cagnino in occasione della presentazione della discussione relativa al bilancio di previsione 2015 avvenuta a metà luglio: rispetto all’anno scorso, la quota è aumentata del 26.4 per cento a causa dell’introduzione del nuovo servizio di raccolta differenziata: “Rispetto alla Tarsu – aveva precisato Cagnino – il calcolo viene effettuato sul tipo di utenza, domestica o commerciale (e in seconda battuta anche in base al tipo di attività, dato che ciascun settore merceologico produce rifiuti diversi) e sul numero di persone che compongono il nucleo famigliare. Questo aumento del 26.4 per cento ci permetterà di non aumentare i costi negli anni futuri grazie al raggiungimento del 65 per cento di differenziata con i costi attuali”.
E proprio qui si erano scatenate le minoranze: “Un primo aumento sulla Tari – aveva ricordato il capogruppo del Pdl Roberto Moreno – era stato deciso lo scorso anno e avevate spiegato che sarebbe andato a coprire i costi di attivazione del servizio a partire da novembre. Ora c’è questo nuovo aumento. Dite che il rincaro è dovuto al diverso modo di calcolare la Tari rispetto alla Tarsu? Ma anche se cambiano i criteri il totale dovrebbe essere lo stesso. Invece rispetto al passato il gettito è aumentato di 100 mila euro“.
“In due anni – aveva spiegato l’ex assessore al bilancio di Santiago Vacca – ogni borghettino si ritrova a pagare ben 389 euro in più di tasse. Il servizio di nettezza urbana gestito da Ata costa il 35 per cento in più rispetto a due anni fa. Questa situazione è insostenibile. I costi sono aumentati e i servizi sono peggiorati. Voi dite che non è vero e che, anzi, le cose funzionano come in passato. Lo stesso questi aumenti sono un errore”.
“Le spese sono aumentate e i servizi sono calati in qualità – aveva fatto eco il collega di gruppo Bruno Angelucci – Il verde pubblico è allo sbando, la differenziata non funziona, i lavori pubblici sono fermi. Questa gestione è del tutto caotica, è una situazione incredibile”.
A pensarla come Moreno, Angelucci e Pier Paolo Villa (che negli ultimi mesi ha presentato diverse interpellanze proprio in merito alla gestione del servizio da parte di Ata, che ha preso in mano la raccolta dei rifiuti direttamente dal Comune a gennaio di quest’anno) sono evidentemente moltissimi commercianti borghettini. I gestori delle attività, infatti, lamentano una “discutibile” efficacia del servizio, specialmente per quanto riguarda il posizionamento e la dotazione dei bidoni (in alcuni casi arrivati molto in ritardo rispetto all’attivazione del nuovo servizio) e al numero di passaggi nonché alla qualità del servizio di igienizzazione.
Mesi fa la questione era stata anche al centro di un’accesa assemblea organizzata dal comitato civico “Tuteliamo Borghetto”.