Regione. Sono 143 (su 235) i sindaci della Liguria che hanno sottoscritto l’appello lanciato da Anci al presidente del consiglio Matteo Renzi per manifestare la preoccupazione per le difficoltà che investono la vita dei comuni italiani e chiedere un decreto dedicato agli Enti Locali. A loro si sono uniti anche 5 organi del direttivo di Anci Liguria per un totale di 148 firme.
A fronte del contributo che i Comuni hanno dato al risanamento dei conti pubblici (circa 20 miliardi di euro negli ultimi 5 anni) i sindaci chiedono al Governo “sostenibilità dell’armonizzazione contabile e soluzioni alle sanzioni di patto per annualità pregresse ed irregolarità formali; ricostituzione del fondo compensativo Imu e Tasi di 625 milioni di euro; ridefinizione dei criteri di esenzione dall’Imu sui terreni agricoli per i Comuni montani; misure e risorse dedicate delle Città Metropolitane”.
Sono queste alcune tra le principali proposte normative, amministrative e finanziarie di immediata e urgente applicazione, che Anci ha sottoposto al Governo affinché le inserisca nel prossimo decreto legge sugli Enti Locali, con l’obiettivo di consentire ai Comuni e alle Città Metropolitane di ottemperare agli obblighi di legge e di continuare a svolgere appieno le funzioni istituzionali al servizio dei cittadini.
Grande attenzione anche al tema della gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni, con la richiesta di “semplificazione, incentivi e premialità, per una reale ed efficace costruzione dei processi associativi”.
“Anci Liguria si è impegnata a livello territoriale per raccogliere le adesioni dei sindaci liguri, in modo che le istanze dei Comuni al Governo possano avere la forza di una richiesta corale – ha commentato Marco Doria, presidente di Anci Liguria e sindaco della Città di Metropolitana di Genova, tra i primi firmatari della lettera al presidente del consiglio – Auspichiamo che da qui possa partire una nuova fase di riassetto della finanza locale, che riaffermi la centralità dei Comuni e delle Città Metropolitane e che consenta a noi sindaci di partecipare attivamente ed accompagnare con spirito di innovazione e coesione istituzionale le riforme strutturali e di sistema indispensabili per il cambiamento del nostro Paese”.