Savona. Correva il 28° del secondo tempo quando l’irresistibile centravanti alassino Aboualy, dopo aver scaraventato in rete la palla di quella che poteva essere ricordata come la vittoria più incredibile, veniva sommerso dall’abbraccio dei compagni impazziti di gioia per l’expolit.
A chi non ha avuto l’occasione di partecipare all‘emozionante big match svoltosi al “Gambino” di Arenzano nella giornata di ieri, mercoledì 29 aprile, tra le Delegazioni Provinciali Figc di Genova e Savona, valido per il titolo regionale di categoria (“Torneo delle Province”) mette male spiegare l’eccezionalità di quanto accaduto.
Alla fine del primo tempo i ragazzi del ct Vaniglia si trovavano sotto di ben 4 gol (grazie soprattutto alla tripletta dello scatenato Meazzi dell’Arenzano) e tutto faceva presagire ad una memorabile débâcle. Un risultato forse eccessivo visti i valori in campo e frutto più di pregevoli giocate individuali che di una schiacciante superiorità.
Fatto sta che nel secondo tempo si è potuto assistere ad un vero e proprio capovolgimento di fronte. Con carattere e determinazione (qualità instillate nel gruppo dall’animo indomito del loro condottiero tecnico) e attraverso bellissime giocate le parti si sono invertite e dapprima una bordata del vadese Di Bella (sembrava si trattasse del solito gol della bandiera), poi il rigore sacrosanto procuratosi e trasformato dal torello del Bronx, “Momo” Aboulay, ed infine la splendida doppietta del mancino “Lollo” Viganò consentivano di riportare l’incontro in parità.
Sulla scia di questa travolgente “remuntada” i Vaniglia boys parevano aver completato l’opera con il sorpasso che vi abbiamo descritto realizzando quel 5 a 4 che li avrebbe consegnati alla storia. Ma la rete veniva annullata ed erano i genovesi a colpire, realizzando loro il gol partita.
A raccontare ciò che è accaduto è lo stesso mister Vaniglia: “Inspiegabilmente, tra lo stupore generale, l’arbitro, nonostante di fronte all’attaccante savonese vi fossero schierati ben tre difensori avversari, ha pensato bene di annullare, fischiando quando il pallone era già entrato nella porta avversaria, per un inesistente fuorigioco“.
“Sul capovolgimento di fronte, poi – prosegue Vaniglia -, lo stesso, sorvolando su due falli consecutivi in attacco, assegnava invertendolo un calcio d’angolo da cui nasceva in mischia la rete del 5 a 4 finale per i genovesi. Inutile il forcing nei finali minuti di recupero che nonostante due chiare occasioni non consentiva ai coraggiosi savonesi di ottenere almeno un meritatissimo pari”.
Il combattivo e mai domo selezionatore tecnico savonese afferma: “Ho fede di credere nella legge dell calcio che fa sì che tutto quello che ti toglie, prima o poi te lo ridà. Spiace tremendamente non raggiungere l’obiettivo specie quando è a portata di mano e te lo sei conquistato impiegando tutte le tue forze. Il compito di un buon istruttore d’altronde non è solo quello di allenare bene i piedi dei suoi giocatori ma quello di lavorare sulle loro menti in maniera da concentrarle e caricarle dal punto di vista motivazionale in virtù degli impegni che li attendono”.
“La reazione della squadra, nel giorno della delusione per l’ingiustizia subita, è il dato più confortante. Sono vicino a miei splendidi piccoli grandi calciatori che si sono dimostrati veri uomini per come si sono comportati. Ci riprenderemo il maltolto con gli interessi. A loro – conclude Vaniglia – dedico quanto insegnano le parole sagge di Khalil Gibran: ‘Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici’“.