Vado Ligure. La Sanac di Vado Ligure è entrata a far parte dell’amministrazione straordinaria in capo ai tre commissari dell’Ilva. E ora inizia il processo di ripresa dell’attività produttiva che è stato illustrato nel corso di un incontro che si è svolto a Milano. Tre le fasi di sviluppo dell’azienda vadese. Inizialmente saranno definiti, già entro la prossima settimana con varie riunioni a Vado, Massa Carrara e Cagliari, i ricorsi agli ammortizzatori sociali. A Vado dovrebbero riguardare non più di una ventina di lavoratori sui 104 in forza allo stabilimento con una cassa ordinaria.
Quindi si spera di poter procedere con nuova liquidità all’acquisto di materie prime per riprendere le attività legate alle commesse in atto con i vari clienti dell’azienda. Altra tappa sarà il recupero dei ritardi di consegna dei refrattari industriali ai vari clienti, e questo comporterà il rientro dei lavoratori in cassa. Ultima fase sarà invece la più delicata e riguarderà un possibile calo di produzione della casa madre l’Ilva, che vede Sanac impegnata per il 60% delle sue produzioni, in quanto si dovrà chiudere il forno 5 a Taranto per manutenzioni, almeno per sette o otto mesi.
Questo per gli stabilimenti del gruppo potrebbe comportare una momentanea diminuzione dei carichi di lavoro. Anche gli stipendi di marzo potrebbero subire ritardi perché pagati in parte da Sanac, fino al 20 febbraio e in parte dalla nuova amministrazione controllata.