Lettera al direttore

Lettera sulla sicurezza a Prefetto e sindaco di Savona: “Paura di stare in casa propria”

prefettura

Alla Cortese attenzione del prefetto di Savona Gerardina Basilicata e del Sindaco Federico Berruti e di tutti i cittadini.

Scrivo questa lettera-articolo in merito a tanti, troppi episodi di malavita, furti e pericolo che i cittadini savonesi hanno subito e nel menefreghismo generale continuano a subire.

Io che scrivo lo scorso capodanno sono stato vittima di un furto in casa e come me tanti altri.
Le persone vivono nella paura e non comunicano tra loro, ognuno ha la propria mentalità che non sto neanche a definire, di tirare l’acqua al proprio mulino.
Ma in uno stesso isolato, dove c’è chi subisce un furto ed il vicino se ne frega, può succedere a chiunque di incappare in brutte sorprese.
Scrivo queste righe perchè vorrei far presente un problema di cui non si parla, per provare a svegliare un pò le persone e non solo creare curiosità o inutili commenti.
Io che scrivo vivevo all’estero perchè a casa mia non mi danno da lavorare, sono laureato ed attualmente disoccupato, parlo tre lingue e come tanti altri dovrò rifare le valigie per andare a farmi una vita, senza aver mai rubato niente a nessuno, invece a casa mia, in Italia, a Savona, chi viene può rubarmi in casa e andarsene arricchito e inpunito. Vogliamo cambiare le cose? O finchè abbiamo la pancia piena ce ne freghiamo di tutti e tutto?
Da quando è successo il fattaccio, parlando con la gente, ho saputo che tantissimi hanno subito un furto in casa in questa città, ultimemente e non.
Nel periodo di capodanno nella mia via i ladri hanno violato quattro appartamenti.
I carabinieri arrivano, scrivono il loro verbalino, dicono:” Non ci possiamo far niente” e se ne vanno.
Io stesso sono andato da Carabinieri, Polizia… Mi sono sentito dire che hanno un plico enorme di denunce per furto e praticamente non gli importa più di tanto, non indagano perchè “tanto quello è un reato che non viene quasi punito”.
Mi sono sentito dire da gente che abita vicino a me “L’unica è mettersi un bell’antifurto”. Chi me lo paga l’antifurto? Il Comune? Ah no, il comune stanzia fondi per i nomadi con le nostre tasse, dimenticavo.

La sera del 6 gennaio, io e un amico che abita nello stesso mio isolato in centro a Savona, abbiamo chiamato la polizia perché abbiamo avuto molto più che un sospetto che i ladri stessero tornando per svaligiare altri appartamenti in quest’isolato (erano già tornati il 3 gennaio in un altra casa, cioè tre giorni dopo capodanno…). Le forze dell’ordine hanno appurato che stessimo facendo la ronda e come se fossimo nella jungla si sono raccomandati con noi: “Ragazzi, l’importante è che non usiate coltelli se li trovate”.
Ora sappiamo bene che la legge italiana è fatta per agevolare i delinquenti e le forze di Polizia devono attenersi a quelle leggi, ma se ognuno di noi si trovasse davanti a un ladro in casa propria, nella migliore delle ipotesi, cioè se si riesce ad avere la meglio sul malvivente, andrebbe nei guai per eccesso di leggittima difesa, ok?
Dunque, dato che i malviventi hanno vita facile, signor sindaco, prefetto, eccetera, cosa dobbiamo fare noi cittadini onesti? Aver paura di stare in casa propria? Farci giustizia da soli rischiando noi l’incolumità fisica o la galera per poterci difendere in casa propria?

Inoltre, di mia iniziativa, insieme a un vicino di casa e amico, abbiamo fatto una raccolta firme, lettere, controlettere, una petizione insomma, riguardante tutto l’isolato, per far organizzare un’assemblea dagli amministratori per poter unire il vicinato e creare misure di sicurezza per far si che i malviventi non possano accedere al cortile interno che da accesso alle case di quattro vie. Basterebbe così poco… un cancello, luci a sensore, telecamere, ad esempio…
É passato più di un mese e non è ancora successo nulla.
Il popolo si muove, dateci ascolto almeno…

Chiedo alle autorità competenti (Prefetto, Sindaco) di leggere attentamente queste quattro righe e far qualcosa per garantire a tutta la città maggior sicurezza, perchè non tutti possono permettersi allarmi d’ultima generazione, inferriate, persiane e chi più ne ha più ne metta. E non sarebbe neanche giusto spendere un sacco di soldi per blindare la casa per paura che ti ci entrino i ladri.
La casa è sacra.
Cerchiamo di aiutarci di più e parlare di più l’uno con l’altro. Sarebbe un posto migliore in cui vivere, se ci fosse una maggiore comunicazione e sicurezza.
Vorrei che la gente tornando a casa si senta al sicuro, non che abbia paura di entrare in casa.
E dato che Savona a molti suoi figli non regala nessuna opportunità lavorativa e professionale, vorrei potermene andare da quì sapendo che i miei cari, la mia gente, amici, conoscenti, siano al sicuro, che tutta la città sia più sicura e che diventi un posto migliore dove poter un giorno tornare.
Non facciamoci mettere i piedi in testa dai malviventi.. voi lì in alto che comandate, dall’alto delle vostre cariche e dei vostri stipendi, aiutate il cittadino onesto a vivere quantomeno serenamente.
Grazie dell’attenzione e fate/facciamo qualcosa e alla svelta.
Cordiali saluti.

Giuseppe Caruso