All’asilo da 0 a 6 anni, piace a Savona l’idea di azzerare la differenza tra nidi e scuole dell’infanzia

Asilo Savona

Savona. Piace all’assessore alla Promozione sociale e pubblica istruzione Isabella Sorgini l’iniziativa sostenuta con forza da Francesca Puglisi, responsabile per il Partito Democratico dell’Istruzione, pronta in settima commissione al Senato e vicina al voto, di azzerare la diversità tra asili nido (0-3 anni) e scuole dell’infanzia (3-6 anni).

“Un tema che proprio Francesca Puglisi aveva illustrato in un seminario di studi sulla fortezza del Priamar nel mese di settembre – dice l’assessore Sorgini – Ora ci sono i presupposti perché questa idea possa concretizzarsi”.

La stessa Sorgini puntualizza tuttavia che “se il progetto in teoria trova tutti concordi forse ci sono da risolvere alcuni aspetti logistici. In città – ricorda – abbiamo sezioni separate tra nidi e infanzia, ma concordiamo assolutamente con la responsabile dell’Istruzione del Pd di riformulare l’offerta educativa non solo a Savona, ma in tutta Italia che è l’ultima, insieme alla Grecia, ad accogliere un progetto del genere”.

Secondo l’assessore comunale di Savona “le politiche educative e scolastiche “0-6 anni” sono una di quelle riforme che il Paese attende da tempo e che il governo Renzi ha già iniziato questa rivoluzione inserendola nelle linee programmatiche del Miur. Con questa proposta di legge si cerca di dare a tutti i bambini e le bambine le stesse opportunità di apprendimento dal nido alla scuola dell’infanzia che da 3 a 6 anni sarà obbligatoria”.

Il piano è decisamente molto ambizioso: in tutta Italia si parte con un investimento di 150 milioni per arrivare, a regime, ad un miliardo e mezzo di euro per coprire l’educazione dell’intera fascia 0-6 anni. Dove si trovano tutti questi soldi? Per cominciare, come con il piano per l’edilizia scolastica, si può pensare a “escludere dal patto di stabilità gli interventi pubblici relativi al funzionamento” dei servizi zero-tre e tre-sei anni.

“Gli asili nido e le scuole per l’infanzia – aveva spiegato nel corso del convegno a Savona Francesca Puglisi – sono un antidoto alla diseguaglianza. Siamo stanchi di vedere un paese che corre a due velocità”. Opinione che oggi trova piena condivisione di Isabella Sorgini.

“Ricordiamo che Savona è stata la seconda città in Italia, dopo Reggio Emilia, ad aver aperto nidi comunali – afferma – Alla luce di questa proposta di indirizzo siamo pronti a mettere in piedi anche questa novità che riteniamo essenziale anche per dare un’offerta educativa migliore che in altre nazioni già esiste e funziona bene. Oggi noi abbiamo un sistema di educazione prescolare diviso in due segmenti separati, diversi per governo, norme, competenze professionali e condizioni lavorative degli operatori. Ma ci sono i presupposti per avviare un processo innovativo non appena il governo Renzi lo approverà”.