Borgio V. Era finito a giudizio per estorsione e violazione di domicilio perché, secondo l’accusa, attraverso minacce e comportamenti violenti, aveva continuato ad abitare nella casa di proprietà di una quarantacinquenne di Borgio Verezzi che invece lo aveva più volte invitato ad andarsene. A giudizio era finito un coetaneo della donna, Franco U., difeso dall’avvocato Francesca Aschero, che questa mattina è stato però assolto da entrambe le accuse.
Il difensore dell’imputato ha infatti sostenuto l’assenza dei presupposti del reato di estorsione che, per concretizzarsi, deve avere come finalità un profitto. Visto che Franco U. fino all’aprile 2007, data della denuncia, risultava abitare in quella casa insieme alla donna, contribuendo anche a parte delle spese, secondo il legale restando a vivere nell’appartamento non avrebbe ricavato alcun profitto.