Vado L. Resta la preoccupazione per il futuro della Bombardier di Vado Ligure. E’ quanto è emerso nell’assemblea dei lavoratori di questa mattina, nella quale le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto sul recente incontro all’Unione Industriali con l’azienda, con diretto riferimento ai prossimi carichi di lavoro per il sito vadese.
“Non si può andare avanti solo con commessine…Allo stato attuale rassicurazioni sull’occupazione nel medio-lungo periodo non ce ne sono”. Per questo i sindacati torneranno a fare pressing sulle istituzioni, per sollecitare i vertici aziendali a mantenere gli impegni presi per lo stabilimento di Vado Ligure.
Per lavoratori e sindacati sono necessarie risorse sul nuovo treno regionale a trazione distribuita ed implementare le
commesse che oggi prevedono 29 locomotori E 464, il restyling di 30 carrozze ferroviarie e 10 locomotori Traxx.
“Da parte dell’azienda ci è stato detto della prospettiva di commesse per il trasporto regionale, con occupazione fino alla metà del 2015. Ci sarà, però, anche la cassa integrazione, così come delle esternalizzazioni nelle lavorazioni: questo punto per noi non è accettabile. Abbiamo chiesto un chiarimento con la possibilità di definire un accordo in tre mesi (e non in sei mesi) e fare poi una verifica sulle nuove commesse e gli investimenti” sottolinea Gianni Mazziotta della Uilm.
“Serve una commessa di spessore e siamo disponibili a dialogare con l’azienda per raggiungere questo obiettivo e assicurare le tutele occupazionali per i lavoratori” conclude Mazziotta.
Il verbale di accordo illustrato dai sindacati è stato sottoposto al giudizio dei lavoratori, per una durata di tre mesi, fino a dicembre, ma la cassa integrazione e le esternalizzazioni non sono piaciute, anche perché, proprio in tema di lavorazioni, la realizzazione del nuovo Frecciarossa non avrà ricadute dirette su Vado Ligure e sulla produzione dello stabilimento.
“Dopo luglio 2015 saremo al baratro. Vado ha portato all’azienda oltre 300 mln di utili, per questo l’azienda si deve impegnare sul fronte degli investimenti per lo stabilimento vadese, altra via per garantire produzione e occupazione non c’è ed è necessario trovare anche dalle istituzioni un forte sostegno. Il prossimo anno comincerà anche la produzione dei carrelli per il treno Zefiro, ma anche con questi i carichi di lavoro non traguardano il mese di luglio”.
“E’ in gioco il futuro del sito produttivo che dopo la metà di luglio del prossimo anno non avrà praticamente carichi di lavoro, con conseguenze pesanti” afferma il segretario provinciale della Fiom Andrea Pasa.
“A Berlino – conclude il segretario Pasa – è in corso Inotrans, rassegna del settore ferroviario cui partecipano Bombardier e la stessa Regione. Auspico che si possa affrontare la discussione sul nuovo treno, in modo che Bombardier sia pronta quando lo dovrà vendere a Trenitalia”.