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Schneck, scontro totale: dopo Forza Italia lascia anche la Provincia su richiesta di Vaccarezza

roberto schneck

Savona. “Oggi, 29 Maggio 2014 alle ore 10.00 presso il suo ufficio, il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza mi ha chiesto di dimettermi dalla carica di Assessore Provinciale. Immediatamente mi sono recato dal Segretario Direttore Generale della Provincia ed innanzi a lei mi sono dimesso espletando tutte le formalità di rito”. Eccole, le parole con cui Roberto Schneck ufficializza una spaccatura ormai insanabile con i vertici del proprio ex partito, Forza Italia.

Una rottura esplosa all’indomani della bruciante sconfitta di Albenga, dove la candidata scelta da FI e Lega, Rosy Guarnieri, è stata pesantemente sconfitta da quello del Pd Giorgio Cangiano. Ad aggravare le cose il fatto che la candidatura di Guarnieri sia arrivata al termine di una lotta fratricida in Forza Italia, in cui la prima investitura era arrivata proprio da parte di Angelo Vaccarezza su Roberto Schneck: “Solo con lui si vince”, aveva detto il presidente della Provincia, salvo poi essere sconfessato dagli esponenti ingauni del partito che avevano invece indicato come candidato Massimiliano Nucera.

Come è andata a finire, ormai, è storia. Schneck è rimasto in silenzio a guardare, ha atteso la fine della campagna elettorale, e poi ha lanciato la bomba, lasciando Forza Italia. Una mossa che ha portato evidentemente al “muro contro muro” e alla richiesta di Vaccarezza di lasciare l’assessorato provinciale. Schneck ha quindi restituito le deleghe a Lavori Pubblici, Logistica, Strade, Viabilità, Edilizia Scolastica e Patrimoniale, Pubblica Istruzione.

“Intendo ringraziare di Cuore il Direttore Generale Dott.ssa Colangelo, i miei Dirigenti Ing. Gareri e Dott.ssa Antolini, le Posizioni Organizzative Dott. Falco, Ing. Briano, Arch. Ferro, tutti i Funzionari, dipendenti e cantonieri – ci tiene a far sapere Schneck – senza il lavoro dei quali, non avrei potuto tirare le somme di un bilancio molto positivo che, in anni così difficili e con risorse sempre più insufficienti, mi hanno permesso di fare lavori per circa 30.000.000,00 di Euro assicurando anche i servizi essenziali ai cittadini quali la manutenzione invernale (sgombra neve ecc…) ed il riscaldamento nelle scuole (servizi essenziali che sembrano banali ma che spero il mio successore sarà capace di garantire). Un sentito ringraziamento alla mia Segreteria, alle bravissime ragazze dell’Ufficio Comunicazione Stampa e a tutto il personale dell’Ente”.

“Ringrazio anche tutti i 69 Sindaci della nostra fragile ma meravigliosa Provincia – continua il commiato – tutti i Dirigenti Scolastici e la Regione Liguria in particolare il Presidente Burlando, l’Assessore Paita e il Dott. Medici con i quali sono stato a stretto contatto nella più totale sintonia e collaborazione nei momenti più difficili (alluvioni e frane) e dai quali ho imparato tanto”.

Schneck ripercorre le tappe del suo incarico: “Sono stato Assessore della Provincia di Savona dal 14 Novembre 2011 ad oggi, quindi due anni e mezzo nei quali ho avuto modo di imparare tanto sul come si fa l’Amministratore Pubblico soprattutto grazie anche alle Deleghe molto importanti ed impegnative che ho gestito e, su richiesta, ho lasciato l’incarico a meno di un mese dalla scadenza del mandato Eelettorale. Sono diventato Assessore Provinciale per volere del Presidente Angelo Vaccarezza e del Vice Presidente del Consiglio Provinciale Gianfranco Sasso. Ringrazio entrambi per avermi dato questa impegnativa ma bella possibilità di crescita personale ed amministrativa. Sono certo di averli ripagati con un comportamento di totale onestà, sincerità e spirito di abnegazione”.

“Auguro sinceramente a Vaccarezza e a Sasso ogni bene per il proseguo della loro carriera ma, evidentemente, da oggi e per il futuro le nostre strade prendono direzioni diverse”, conclude Schneck, senza rivelare le ragioni che hanno portato Vaccarezza, che solo pochi mesi fa lo aveva appoggiato a spada tratta nella sua candidatura, a richiederne le dimissioni. E lo stesso presidente della provincia, interpellato, si trincera dietro il più classico dei “no comment”.