Savona. E’ comparso ieri alle 20.30, affisso dai volontari della onlus Custodes Terrae. Uno striscione lungo circa 10 metri, con una frase inequivocabile: “Basta speculazione sulla nostra pelle”. “Vogliamo porre l’attenzione sul grave degrado cittadino di Savona – attaccano da Custodes Terrae – Ci si chiede come sia possibile che nonostante le numerose lamentele degli abitanti del quartiere, circa le crepe sui muri formatesi sulle facciate, nessuno abbia mai fatto un sopralluogo. Confidiamo nel lavoro della magistratura per un chiarimento circa le cause di un avvenimento così doloroso, e siamo vicini alla famiglia del signor Aldo Augeri nel loro lutto”.
Uno striscione che testimonia i sentimenti che si respirano in questi giorni in via Mignone, teatro della tragedia di mercoledì: rabbia, sconcerto, frustrazione. E tanta, tanta paura. Perché il pensiero, in fondo alla mente di tutti, è lo stesso: “Potrebbe accadere a me”. Cambia il modo in cui si guardano le cose, ed iniziano a “comparire” crepe a cui prima non si faceva attenzione. Erano molti, peraltro, gli abitanti che non sapevano come le loro strade e i loro marciapiedi sorgessero sul letto di un fiume sotterraneo.
E quella soletta crollata, spessa sì e no 20 centimetri, con all’interno tondini da 8 anziché sbarre di ferro di consistenza adeguata, scatena un’indignazione superiore a tanti scandali. “Chi l’ha costruita non poteva non sapere che era inadeguata – racconta un passante, più amareggiato che furioso – per coprire 3 metri di voragine avrebbe dovuto essere spessa perlomeno il doppio. Hanno risparmiato sulla vita di Aldo”.
E’ attesa per oggi, intanto, l’autopsia sul corpo della vittima del crollo. Il pm Maria Chiara Paolucci, che conduce l’indagine, ha conferito l’incarico al medico legale per l’esame autoptico che dovrà accertare le cause esatte della morte dell’anziano, nell’ambito di una inchiesta giudiziaria ancora aperta e che prosegue con accertamenti a 360°. Gli inquirenti stanno cercando di capire le motivazioni e la dinamica del crollo: il pm savonese nominerà un consulente tecnico di parte per una perizia completa sul disastro. A seguire gli sviluppi investigativi anche l’avvocato Fabio Bruno Celentano, il legale della famiglia Augeri, che chiede giustizia per la morte dell’80enne savonese e che si chiariscano tutte le responsabilità del crollo.
Al vaglio degli investigatori e della Procura, come atto dovuto all’inchiesta, anche le fasi dei soccorsi ad Aldo Augeri, con l’intervento dei vigili del fuoco che hanno estratto l’anziano dalle macerie e la successiva azione dei sanitari impegnati a stabilizzare l’uomo sull’ambulanza, con un lasso di tempo di circa 30 minuti per l’arrivo all’ospedale San Paolo di Savona, con l’80enne che però era già deceduto.



