Vado Ligure. La notizia degli arresti per maltrattamenti sui pazienti ospitati nel centro riabilitativo per disabili della Rsa Vada Sabatia di Vado Ligure ha visto mettere pesantemente sotto accusa il mondo delle cooperative, visto che gli arrestati lavoravano a vario titolo nella struttura proprio per conto di una cooperativa facente capo al gruppo Segesta.
“All’interno della struttura vadese non lavora nessuna coop aderente alla nostra associazione – tiene però a precisare Mattia Rossi, presidente di Legacoop Savona – Siamo usciti al tempo del fallimento della struttura gestita dalla fondazione Ferrero, e con gravi perdite”.
Impossibile giudicare da fuori, continua Rossi, che però si toglie un piccolo sassolino: “Quando tutto si riduce a chi offre il prezzo più basso il rischio è che vengano meno i servizi erogati… questo avviene ogni giorno e in ogni settore, ma se parliamo di assistenza alle persone, specie se sono le più deboli come minori, anziani e disabili, non si può valutare solamente chi offre il ribasso maggiore. Noi come Legacoop garantiamo un codice etico, un controllo accurato su tutta la filiera dei servizi erogati proprio per limitare al massimo i rischi di errori gravi”.