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Interruzione di gravidanza, la Asl 2: “Nel savonese servizio sanitario sempre garantito”

Ru486 pillola abortiva

Savona. La Regione Liguria chiede provvedimenti nei confronti del ginecologo che si sarebbe rifiutato di assistere una paziente che aveva assunto la pillola abortiva RU 486, in quanto obiettore. Lo fa attraverso una lettera che l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo ha indirizzato al direttore generale del nosocomio, Mauro Barabino e al direttore sanitario, Alessandra Morando.

“Il comportamento del medico del padiglione 1 dell’ospedale San Martino nei confronti della paziente è stato di notevole gravità, – scrive Montaldo nella lettera – in quanto si è negata la doverosa assistenza alla persona. Quanto avvenuto l’altro giorno nel reparto di ginecologia non c’entra nulla infatti con l’obiezione di coscienza, in quanto il medico avrebbe dovuto effettuare gli atti successivi all’interruzione della gravidanza che comportavano la verifica delle condizioni della ragazza e le sue dimissioni”.

Sul delicato tema è intervenuta in mattinata anche la Asl 2 Savonese che, senza entrare nel merito dei possibili ginecologi obiettori, ha affermato che “il servizio viene garantito da parte dell’azienda sanitaria, secondo i tempi e le modalità stabiliti dalla normativa nazionale e a quante ne abbiamo diritto”.

Secondo l’assessore alla salute si tratta di “una vicenda sconcertante e molto grave”. Per questo Montaldo si rivolge al direttore generale e sanitario per chiedere “chiarezza sull’accaduto e fare in modo che tutte le strutture interessate abbiano indirizzi precisi, affinché tutto ciò non debba più succedere e non vengano meno i diritti delle persone all’assistenza”.