Vado Ligure. Non si è fatta attendere la risposta dei Verdi alle dichiarazioni rilasciate, la settimana scorsa, dal rappresentante della Rsu della centrale a carbone di Civitavecchia che era intervenuto nell’assemblea dei lavoratori Tirreno Power per manifestare solidarietà.
Il rappresentante della Rsu di Torrevaldaliga Sud aveva parlato della necessità di una seria politica energetica italiana: “Il discorso coinvolge il carbone, il gas, le rinnovabili e dev’essere un circuito in cui tutti fanno la propria parte nel modo giusto e corretto per dare a tutti la possibilità di lavoro”.
“Condividiamo in pieno le valutazioni relative al fatto che l’Italia non ha un serio piano per l’energia – rispondono i Verdi – ma ‘fare la propria parte nel modo giusto’ secondo noi non vuol dire valutare nello stesso modo tutte le fonti di energia. Il 7% della popolazione mondiale, infatti, è responsabile del 50% delle emissioni di CO2 provenienti da combustibili fossili, causa principale del riscaldamento globale”.
E’ stato pubblicato oggi il rapporto IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) dell’ONU sul riscaldamento globale. “Questo rapporto è il risultato del lavoro di 1700 esperti provenienti da tutto il mondo: scienziati di varie discipline, climatologi, biologi, agronomi, demografi – dicono i Verdi – e sostiene, in sintesi, che gGli eventi meteorologici estremi metterebbero a serio rischio la biodiversità di piante e animali; porterebbero alla brusca riduzione dei raccolti agricoli e all’evoluzione di malattie, con conseguenti spostamenti di popolazioni e conflitti”.
“Gli ambientalisti continuano a ripetere come sia necessario un modello di sviluppo diverso dall’attuale, e vengono criticati come coloro che vogliono causare disoccupazione bloccando lo sviluppo – lamentano i Verdi – Invece, proprio al contrario, uno sviluppo dell’economia ‘verde’ significherebbe nuova forza lavoro per progettazione e manutenzione di impianti fotovoltaici o ‘solari-termodinamici’, tecnici per il ciclo dei rifiuti e per le bonifiche ambientali, tecnici per realizzare concretamente il risparmio energetico degli edifici, attivando il comparto edile”.
“Nei paesi dove è già avviata, la ‘Green Economy’ dà anche lavoro nei settori di recupero
dell’energia da biomasse, dal geotermico, dall’eolico eco-compatibile, con impianti ridotti che non deturpano il paesaggio. Il Italia, secondo un rapporto di Legambiente, già 825 comuni, grazie e fonti di energia rinnovabile, producono più energia di quanta ne consumino i residenti. E 6801 son quelli complessivamente già dotati di impianti per il recupero di energia solare”, concludono i Verdi.