Savona. “Chi deve intervenire intervenga prima che si verifichino inconvenienti, anche drammatici”. Tornano a scrivere ad Ivg i residenti della zona di via Nostra Signora degli Angeli, dopo la prima segnalazione giunta in redazione giusto un mese fa: cattivi odori continui e liquami in strada, nella zona dove si congiunge con via Vittime di Brescia, ed i residenti che, dopo mesi di segnalazioni, erano scesi sul piede di guerra.
“Ci lamentiamo da molto tempo, ormai, ma dicono che è tutto in ordine – raccontavano – L’odore è terribile, sono parecchi mesi ormai che lo sentiamo quasi continuamente. Abbiamo segnalato la cosa, ipotizzando un guasto alle fognature; ma ci hanno risposto che non ci sono problemi. Forse i tombini risentono troppo dell’attrazione lunare, oppure abbiamo un inizio di movimenti vulcanici nel sottosuolo savonese”.
Ed oggi sono tornati a far sentire la propria voce. Ma alla semplice protesta per il disagio si aggiunge un sentimento nuovo: la paura. Nuovi scatti mostrano non solo la strada bagnata e i liquami che fuoriescono dai tombini, ma anche le condizioni a terra di alcuni caseggiati, secondo loro a rischio. Le immagini mostrano un palazzo con la parte vicino al suolo in condizioni non sane: “Sarà una coincidenza – scrivono – ma è vicino al punto con più acqua e più odore”. L’ipotesi che avanza l’autore delle fotografie è che i liquami provenendo da sottoterra mettano a repentaglio la solidità dell’edificio: “Prima di diventare anche noi vittime del ‘menefreghismo’ per la non curanza del territorio – è l’accusa – sarebbe sano fare interventi veri, non come in una città del Sud dove una palazzina crollò il giorno dopo un intervento”.
I residenti hanno segnalato la situazione a Polizia Municipale e Arpal ormai mesi fa: queste si sono mosse subito, scoprendo che le cose potrebbero rivelarsi meno semplici del previsto. E’ possibile infatti che odori e liquami provengano non dal sistema fognario, ma da alcune vasche di pertinenza di Ferrovie (la zona è quella immediatamente adiacente al lato monte della stazione).
Se così fosse, il problema sarebbe duplice: da una parte il ripristino non sarebbe di competenza del Comune ma di FS, a cui toccherebbe di conseguenza garantire tempi celeri; dall’altra, se non si trattasse di liquame fognario, resterebbe da capire la natura dei miasmi e se c’è la possibilità che si tratti di sostanze tossiche o comunque in qualche modo nocive per la salute.
Già a settembre sia i vigili sia Arpal si erano rivolti all’Autorità Giudiziaria, con l’obiettivo di chiarire rischi e responsabilità. Nell’ultimo mese, poi, più volte sono stati visti addetti all’opera in svariati punti della zona, su tombini e cisterne, mentre effettuavano verifiche e campionamenti. Dalle analisi ci si aspettano risposte sia sull’effettiva provenienza dei liquidi e degli odori, sia sulla loro eventuale tossicità.
E soprattutto, ci si aspettano soluzioni: per tenere lontane le paure dei residenti, tra miasmi pericolosi e timore di cedimenti nei palazzi, ormai tapparsi il naso non serve davvero più.





