Liguria. Reddito minimo garantito, sicurezza ambientale, riforma della politica, voto agli immigrati e servizi pubblici locali. Un solo fil rouge: cambiamento. Sono questi i punti principali del programma elettorale presentato oggi da Stefano Gaggero, candidato al congresso regionale del Pd, nel corso di “Stabilimeti”, conferenza programmatica dei democratici a Genova.
“Chiediamo al più presto un confronto pubblico tra i candidati – spiega Gaggero – Il congresso nazionale sarà anche finito ma le promesse fatte agli elettori prima dell’8 dicembre non andranno in soffitta”.
Tra i primi impegni, quello di ritrovare l’intesa con un elettorato confuso da anni di immobilismo. “A livello territoriale il Pd deve guardare a sinistra – continua Gaggero – È da qui che deve arrivare lo stop al modello larghe intese se vogliamo tornare a farci riconoscere da chi ha creduto in noi ed è stanco di alleanze di comodo con Forza Italia e Nuovo Centrodestra”.
Gaggero interviene anche sull’allarme lanciato da Sinistra Ecologia e Libertà, circa la decisione del Pd ligure di accelerare i tempi di discussione della nuova legge elettorale in Regione, sulla quale è mancato il confronto con Sel.
“Con loro – sottolinea – condividiamo la necessità di pensare ad un percorso che si preoccupi delle vere necessità della Regione. E’ necessario confrontarci con Sel e, nell’ambito della sinistra, con l’associazionismo e la cittadinanza per inserire una visione di sinistra all’interno dell’impianto della nuova legge elettorale regionale”.
Tra i temi di confronto quello della doppia preferenza di genere. “Anche qui – continua Gaggero – esiste una questione maschile che fagocita la rappresentanza delle donne. Poi c’è la questione legata al diritto di voto agli immigrati che fanno parte della nostra comunità. Se su questo la discussione nazionale è indietro, la Liguria può esercitare le sue competenze legislative per guidare il cambiamento”.
“Sempre con Sel è giusto confrontarsi sulle perplessità che entrambi avvertiamo riguardo il premio di maggioranza, a favore di un sistema che garantisca pluralismo delle idee politiche e rappresentatività dei territori, e ancora sulla preoccupazione per il contenimento dei costi della politica. Invece di cercare un’alleanza con chi ha una storia e principi in comune con noi – conclude Gaggero – il rischio è quello di mutuare un sistema che già a livello nazionale ha dato scarsi segnali di funzionamento, con il solo obiettivo di conservare e prendere tempo, senza preoccuparsi delle ricadute sul futuro delle nostre decisioni”.
