Finale L. “La proposta di un’ “Officina della Cultura” per le aree Piaggio è finalizzata a mantenere la memoria storica di una comunità. Pensiamo sia anche un’ opportunità per dare spazio e riconoscimento a tutte quelle attività che caratterizzano il territorio, comprese le produzioni agricole di qualità, che lo stesso Cerlin Petrini di Slow Food ha individuato come preziosa eredità dell’agronomo finalese Giorgio Gallesio. Fattore culturale che può e deve essere assolutamente valorizzato in vista di una tutela reale del territorio: l’agricoltura come tutela del paesaggio contro il consumo e la cementificazione del suolo”. Così il portavoce provinciale dei Verdi Gabriello Castellazzi.
“Allo stesso modo, nel progetto di trasformazione delle ex-cave Ghigliazza, si affacciano proposte interessanti capaci di incidere nello sviluppo turistico-culturale di tutta l’area: come tutti sanno il sito archeologico caratterizzato dalla Caverna delle Arene Candide è di importanza internazionale e si trova proprio sul ciglio ovest delle ex-cave, per le quali esiste il progetto di trasformazione urbanistica. Da questa caverna proviene l’unica sequenza stratigrafica completa (per l’area mediterranea) dal paleolitico superiore (26 mila anni) fino all’età bizantina (VII sec. d.C.). In altri punti del promontorio della Caprazoppa sono stati poi rinvenuti manufatti e insediamenti caratteristici dell’Età del Bronzo e del Ferro” aggiunge il portavoce dei Verdi.
“Il contesto archeologico ha in questo sito un punto di eccellenza grazie agli scavi di Bernabò Brea e Luigi Cardini. Come è noto, un piccolo sondaggio estremamente fortunato, in un’area nascosta della caverna, consentì i scoprire il “Giovane Principe”, oggi in “esilio”, conservato nel Museo Archeologico di Genova Pegli”.
“Il progetto di risanamento complessivo dell’area, oggi degradata, dovrebbe però indicare in modo preciso modalità di esecuzione delle opere in prossimità del sito e le fonti finanziarie per il loro futuro mantenimento: è previsto il recupero dei manufatti industriali esistenti per creare collegamenti tra la zona a mare e i livelli della caverna. I lavori dovrebbero essere poi finalizzati alla realizzazione di un “Parco Archeologico”(foresteria al servizio di nuovi scavi, piccolo museo, ascensore), con la ricostruzione di paesaggi preistorici da collegare a percorsi escursionistici di richiamo per un flusso turistico agevolato in tutto l’arco dell’anno. Il Comune di Borgio Verezzi (con i suoi castellieri, le Grotte di Valdemino, il dolmen, la cava dei fossili) avrebbe la possibilità concreta di inserirsi in questo programma di sviluppo turistico-culturale capace di offrire opportunità di lavoro stabile per i giovani”.
“Queste proposte progettuali e le idee che stanno emergendo consentiranno di capire quali saranno le scelte più utili per un concreto sviluppo sostenibile. Sarebbe quindi auspicabile, nell’ambito dei progetti oggi allo studio, la realizzazione di nuove strutture turistico-alberghiere di qualità. Attivando inoltre procedure per migliorare, in tutto il contesto urbano, gli alberghi tradizionali e il patrimonio edilizio esistente” conclude Castellazzi.